Tra agosto e ottobre 2016 uno sciame di violente scosse sismiche ha colpito le aree interne di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo, in quei comuni montani abitati fin dalla preistoria alle pendici del Monte Vettore. In quei luoghi comunità medie e piccole hanno vissuto un lungo periodo di splendore tra medioevo e rinascimento, quando la prosperità dei commerci e dei traffici ha alimentato le scuole artistiche locali e sedimentato un ricco patrimonio di città e di architetture.

Terre in movimento – un progetto di committenze d’autore promosso dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche in collaborazione con Fondazione MAXXI e Associazione Demanio Marittimo.Km-278 – ha invitato tre artisti, Olivo Barbieri, Paola De Pietri e Petra Noordkamp, a dar forma a un proprio sguardo su questi luoghi. Il loro lavoro non rappresenta solo un risarcimento per il territorio, ma ha l’ambizione di dare inizio a una ricerca artistica più ampia e con più voci sulla metamorfosi del paesaggio marchigiano.

In quel museo diffuso il terremoto ha imposto da un lato la perdita e la presenza lacerante delle rovine, e dall’altro la creazione di strutture provvisorie di ogni genere. Rifugi provvisori per gli abitanti e le loro attività; depositi temporanei, in larga parte invisibili, per custodire oltre 16.000 beni mobili che hanno perduto la loro originaria collocazione.


Progetto di committenza promosso da
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche


In collaborazione con
MAXXI Architettura - Fondazione MAXXI
Associazione Demanio Marittimo.Km-278


A cura di
Carlo Birrozzi
Pippo Ciorra


Coordinamento e organizzazione
Cristiana Colli

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