“Camere con Vista” è stato per ISIA Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino, l’occasione di contribuire al racconto della costa Adriatica per mezzo di un progetto di immagine identitario e l’attività di ricerca fotografica portata avanti da studentesse e studenti del Diploma di Primo livello in Progettazione Grafica ed Editoriale e del Diploma Accademico di Secondo livello in Fotografia sotto la supervisione dei docenti Luca Capuano e Paola De Pietri con la collaborazione di Leonardo Sonnoli. Il progetto del sistema di identità, realizzato da un team di lavoro composto da Francesco Delrosso, in qualità di tutor, e gli studenti Agnese Pozzobon e Christian Stifani sotto la mia supervisione ha preso le mosse da una ricerca sull’immaginario tipografico Adriatico con particolare riferimento agli anni Ottanta e Novanta, nonché da una sperimentazione su segni grafici che sapessero richiamare la visione curatoriale del progetto.
Un riferimento storico, al tempo stesso poetico, per la definizione del segno tipo-grafico è stato quello alla prima immagine fotografica di Niepce, un’eliografia su lastra di stagno del 1826: “Vista dalla finestra a Le Gras”. Qui i forti contrasti disegnano un cono di luce, una prospettiva a V che torna nell’acronimo CCV. Non mancano tuttavia rimandi alla cultura tipografica del Novecento.
Così la diagonalità del logotipo ricorda la soluzione tipografica per la testata progettata nel 1968 da Herb Lubalin per Avant Garde, rivista d’avanguardia e critica caratterizzata da un’estetica post-moderna. Al netto di riferimenti e citazioni, le linee sottili e gli angoli acuti che esse disegnano giocano con le relazioni tra figura e sfondo, dentro e fuori, aperto e chiuso, evocando cerchi nell’acqua, stanze che si dischiudono, prospettive.
Blu profondo e giallo acceso sono i colori che hanno contraddistinto materiali di comunicazione online, a stampa e la grafica di allestimento che hanno avuto la funzione di tenere assieme e coordinare, in sinergia con il progetto di allestimento, la complessità di un racconto a più voci negli articolati spazi della Rocca di Senigallia.
Ai lavori degli autori hanno fatto eco i progetti degli studenti ISIA che hanno restituito le proprie ricerche fotografiche ed iconografiche nel formato libro sperimentando le possibilità di costruzione narrativa del medium in relazione a un materiale fotografico eterogeneo. Ne sono emersi sguardi diversi e complementari, visioni ravvicinate e prospettiche, indagini sociali e percorsi introspettivi. Speriamo sia l’inizio di un nuovo racconto, che recuperi i significati più antichi e stabili dell’Adriatico, luogo fecondo di incontri e contaminazioni, rileggendoli a fronte degli sconvolgimenti di scenario provocati da crisi economiche, intensità e complessità dei nuovi fenomeni migratori, emergenze climatiche.