Il lavoro di tesi parte da una riflessione sul futuro dei territori colpiti dal sisma del 2016 e si propone di ripensare la ricostruzione, trasformandola in un’occasione di rilancio economico del territorio, attraverso la creazione di nuove spazialità capaci di coniugare rinascita, innovazione e identità, mediante un approccio resiliente e integrato.
Tra le zone maggiormente colpite e devastate si trova il borgo di Visso, un’area già critica da prima del sisma, classificata come “area interna”. Al contempo tuttavia Visso svolge un ruolo chiave nella regione, sia per le sue bellezze naturali e il suo patrimonio storico-culturale, che per la sua posizione strategica. L’idea alla base della progettazione è quella di mettere il borgo ‘in rete’ con gli altri territori colpiti dal sisma, per creare un sistema di relazioni e servizi, andando a riattivare le micro economie legate alle tipicità locali, tutelando e valorizzando il patrimonio naturalistico e culturale, e ricostruendo non solo il patrimonio edilizio, ma anche il tessuto immateriale delle relazioni e dell’identità.
Attraverso la proposta progettuale le macerie, una delle principali criticità, diventano le fondazioni della nuova identità locale: attraverso un processo di raccolta e selezione esse saranno riutilizzate in loco per realizzare nuove orografie urbane, con l’inserimento di servizi, di spazi per le attività commerciali temporanee e per la progettazione partecipata. Per mezzo di un’operazione di ristrutturazione urbanistica e di ricucitura del tessuto urbano disgregato si andrà a realizzare un parco urbano, ristabilendo una connessione tra diverse parti della città.
L’assetto d’insieme prevede la valorizzazione del cuneo tra le due vie di accesso principali alla città, con l’inserimento di diversi poli: sportivo, culturale, per uffici-coworking-fab lab, residenziale, commerciale per le tipicità enogastronomiche e artigianali. Il masterplan generale del piano terra mostra il sistema degli spazi pubblici che si viene a creare, diramandosi tra le nuove orografie urbane e tra i volumi che si innestano sull’esistente, andando a confluire in una nuova piazza attrezzata polifunzionale grazie a una infrastruttura metallica circolare, realizzata riutilizzando i tubi giunti dei puntellamenti.
Il risultato è un parco urbano simbolo della ricostruzione, ibrido di funzioni e attività che punta a rilanciare il territorio, valorizzandone la natura, le origini e le tradizioni, per poter ricostruire Visso e garantirne uno sviluppo futuro.