Moving Sign
Performance di Oliviero Fiorenzi sul litorale di Marzocca Artista in residenza per Marzocca Re-Lab
Marzocca
13/18 luglio 2022
“La reciprocità dello sguardo è un’ affermazione dell’essere.
Poco dopo aver imparato a vedere, ci accorgiamo che possiamo essere visti a nostra volta.
Io non esisto senza l’altro, l’arte per me è sempre anche un’occasione per un dialogo e un confronto”.
Con questo statement Oliviero Fiorenzi prosegue la ricerca che da mesi lo vede impegnato in una residenza d’artista per Marzocca RE-Lab. Lo si vedrà da terra, lungo la linea di costa, giorno dopo giorno; lo si vedrà dal mare per chi discende e risale l’Adriatico. Lui, solo, osservatore osservato, su un piccolo laser bianco con una vela dipinta, di fronte a quell’arenile studiato, pensato, immaginato. “Moving Sign” lo vede nuovamente in dialogo con il mare, in un nuovo capitolo della ricerca SEGNALI, già presentata nel 2020 a Demanio Marittimo.KM- 278. In quel primo progetto, l’utilizzo del segnale marittimo era supporto e strumento, per indagare il mare come spazio espositivo inedito, con l’oggetto che agiva come display sul quale riportare il suo personale codice segnico.
In MOVING SIGN, l’oggetto a supporto del codice visivo non è più una boa ma una piccola imbarcazione con una vela dipinta, con la deriva che si trasforma in segnale mobile in mare, e naviga sotto la sua guida. La vela sarà dipinta con un disegno optical che cita il “Dazzle Camouflage”, un genere di patterns che veniva dipinto sulle navi da guerra della Marina Militare Inglese e Americana durante la Prima Guerra Mondiale, con lo scopo non di nascondere ma bensì di attirare e confondere l’osservatore. L’artista con questo nuovo progetto si è posto lo stesso obiettivo: attirare lo sguardo delle persone e la loro curiosità. Uscendo in barca per molti giorni consecutivi, e navigando davanti al litorale di Marzocca, Oliviero Fiorenzi creerà una ruotine, e questo continuo veleggiare diventerà un nuovo elemento visivo in movimento inserito nel paesaggio.
Così l’artista si trasforma in segnale, oggetto osservato da chi frequenta la spiaggia, e allo stesso tempo osservatore della scena. Nel susseguirsi dei giorni raccoglierà impressioni inedite, e ritornato a riva restituirà quanto vissuto in forma di racconto fotografico / pittorico. Così Marzocca diventa il playground in un gioco di sguardi e punti di vista.
Tutta l’operazione verrà documentata tramite foto e video, restituita sotto forma di racconto e presentata alla 12° edizione di Demanio Marittimo.KM-278 il prossimo 22 luglio.
Oliviero Fiorenzi (Osimo, 1992)
Nato ad Osimo, vive e lavora tra le Marche e Milano.
Artista poliedrico, attivo nel mondo dell’Arte Contemporanea, ha collaborato con diverse realtà, spaziando da esperienze teatrali all’arte urbana. Esempio significativo sono le scenografie firmate per lo spettacolo di Bonaventura, al Teatro dell’Arte della Triennale di Milano nel 2016. Attraverso il suo vissuto personale, costruisce un complesso apparato segnico figurativo grazie al quale entra in relazione con il contesto in cui opera producendo installazioni pittoriche e scultoree. Con le sue operazioni site-specific Fiorenzi crea di volta in volta un circuito aperto tra il suo codice visivo, la struttura che lo supporta e il contesto nel quale essa è inserita. Con questo sistema simbolico segnaletico l’artista indaga il rapporto tra opera / spazio, uomo / paesaggio e uomo / comunità come nel caso dell’operazione site-specific OPEN SIGNS realizzato per la Mole di Ancona. Oliviero Fiorenzi si è posto come obiettivo quello di formulare un dialogo diretto tra il dentro e il fuori, aperto alle tante esperienze che connotano la vita della città. La routine che l’artista ha costruito per questo progetto è stata volutamente focalizzata nel camminare nel quartiere che gravita intorno alla Mole Vanvitelliana, nel raccogliere informazioni, immagini, memorie, simboli, segni e oggetti che raccontano la storia del luogo fissando anche la storia del percorso dell’artista nel luogo stesso. Il quartiere degli Archi è stato vissuto, assorbito e l’artista ha restituito questa esperienza all’interno degli spazi della Mole dipingendo quanto tradotto su una tela lunga 16 metri.
Fiorenzi ha inoltre esposto in varie gallerie, fondazioni e musei tra cui: The Address a Brescia, Sonnenstube a Lugano, Fondazione Feltrinelli e La Triennale a Milano, Ex-Dogana a Roma e La Mole di Ancona.