Il progetto dell’involucro e dell’illuminazione esterna del magazzino realizzato in via dell’Industria 86/A a Filottrano nasce da una richiesta specifica della committenza: quella di studiare una soluzione estetica e funzionale per un volume prefabbricato con una geometria molto regolare caratterizzato da diverse aperture. I committenti lavorano nel settore della GDO e hanno rilevato il vecchio asilo nido comunale destinato alla demolizione per realizzare un centro di stoccaggio a servizio delle altre strutture aziendali. La planimetria, così come la volumetria, sono derivate dalla vecchia sagoma dell’asilo demolito che giaceva sul lotto. Due volumi con un impianto a “T”, uno grande per il magazzino con il portellone meccanizzato e uno più piccolo, rivolto verso la strada, con l’ingresso pedonale e adibito ad uffici. Tutto intorno un passaggio libero per la circolazione e per lo spazio di manovra delle auto e dei vari mezzi di trasporto della merce. La necessità di intervenire sul prefabbricato nasce da due esigenze specifiche: valorizzare l’edificio, sia di giorno che di notte, data la sua posizione di rilevanza e schermare l’interno dalla luce solare proteggendo sia la merce stoccata che la zona uffici. Il magazzino, infatti, è stato realizzato all’interno di un lotto posizionato lungo via dell’Industria, sulla strada provinciale 362 jesina che, passando per Filottrano, collega Macerata con Jesi, tratto di strada molto trafficato. L’area lambisce direttamente la carreggiata ed è quindi molto visibile, per questo motivo l’idea di caratterizzarlo soprattutto sul lato strada.
La seconda esigenza è scaturita dall’orientamento a sud della maggior parte delle aperture e visto che la funzione principale dello stabile è quella di conservare prodotti alimentari, oltre ad ospitare uffici, la protezione dall’irraggiamento diretto è divenuta fondamentale. Da queste due precise richieste inizia la storia di questo progetto, partendo dallo studio del contesto e dello stabile, passando per l’individuazione delle zone in cui agire in maniera mirata, il tutto regolato da un concept ben preciso: far dialogare lo stabile con lo spazio circostante e renderlo animato e in continuo mutamento. Il concept è nato dal contesto. Il lotto sorge su una delle ultime curve della zona industriale di Filottrano, dove le fabbriche lasciano il posto alle colline coltivate tipiche del territorio marchigiano. L’idea progettuale è stata quella di studiare una “pelle traspirante” posizionata nei punti strategici da schermare, una trama fatta di pixel di colori differenti come stilizzazione del paesaggio limitrofo.
L’intervento si è concentrato maggiormente sulle facciate esposte a sud che a loro volta sono anche quelle più visibili dalla strada. È stata allestita una sottostruttura leggera in scatolari metallici con ancorata una “pelle” altrettanto leggera di rete stirata in alluminio verniciato che rimane distaccata dalla facciata creando una ventilazione naturale. Due maglie diverse, una più chiusa, e quindi meno permeabile alla luce, per l’angolo del magazzino a coprire le due grandi vetrate e una maglia più aperta, e quindi meno filtrante, per il blocco uffici.
Una terza maglia ancora più aperta è stata utilizzata per la recinzione e il cancello, in corrispondenza del quale è stato posizionato il totem con l’insegna. Otto colori della scala dei grigi, dai più caldi ai più freddi, generano il passaggio artificio/natura e viceversa, rendendo lo stabile dinamico e “vivo” al variare delle ore del giorno e della notte, al susseguirsi delle stagioni e al mutare delle condizioni meteorologiche. Essendo un edificio non aperto al pubblico, ma a solo uso della committenza, si è voluto mimetizzare i due ingressi caratterizzandoli nello stesso tempo con elementi che ospitano i corpi illuminanti. Il portellone meccanizzato è stato scelto dello stesso colore del volume del magazzino e dotato di una leggera pensilina che lo protegge e lo illumina attraverso spot integrati.
La porta di ingresso agli uffici è rivestita anch’essa dalla rete stirata senza interruzione visiva ma è incorniciata da un’imbotte che ospita una particolare soluzione illuminotecnica che crea un fascio luminoso a 360°. La scelta dei corpi illuminanti è stata fortemente influenzata dal concept. Le parti in rete stirata solo illuminate da un sistema lineare che dall’alto, a cascata, dà risalto a tutta la facciata. I due alberi luminosi dalle forme stilizzate rafforzano e completano la poetica del progetto giocando nuovamente sul binomio artificio/natura.