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Enciclopedia dell’Adriatico parallelo

Riportiamo integralmente un articolo scritto da Marco Sammicheli, curatore per il settore design, moda e artigiano della Triennale Milano e direttore del Museo Design Italiano, pubblicato domenica 13 agosto 2023 su il Sole 24 ore.

Un punto di vista sul progetto “Camere con vista” dell’Associazione Demanio Marittimo.Km-278, curato da Cristiana Colli e Carlo Birrozzi, vincitore di Strategia Fotografia 2022 e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

La mostra resterà attiva fino al 1 ottobre 2023, presso la Rocca Roveresca di Senigallia.

Senigallia. Le ricerche condotte da tre fotografi – Luca Capuano, Paola De Pietri e Pierluigi Giorgi – raccontano il territorio fra la Romagna e l’Abruzzo.

Le vedute dell’Adriatico dipinte da Anselmo Bucci affascinavano Gio Ponti. Tant’è che lo volle tra gli artisti che dipinsero le sale dei lussuosi transatlantici degli anni Cinquanta. Il lungomare di Fano disegnato da Federico Seneca finì coi suoi colori pastosi sui manifesti di prodotti alimentari distribuiti in tutto il mondo. Sono esempi di come la prospettiva di grafici e pittori del Novecento si sia spesso concentrata sulla vista delle città dal mare. Brani di costa, accenni di insenature blu per innalzare la rappresentazione dei borghi marinari spesso anonimi e placidi.

Il ribaltamento di questa prospettiva, il rovesciamento dello sguardo di chi osserva un paesaggio ultrapopolato di infrastrutture e brandelli di natura è al centro di una mostra che abbraccia fotografia, letteratura e musica (Senigallia, Rocca Roveresca). Si è posta l’obiettivo di decodificare un territorio affascinante per la sua resistenza all’estinzione di quel mite carattere orografico che l’aveva contraddistinta.

Il braccio di mare stretto tra l’esuberante Romagna e il servaggio Abruzzo ha goduto a lungo di un certo anonimato. Salvo alcune eccezioni come la Rotonda di Senigallia o il promontorio del Conero, la costa marchigiana è finita molto tardi nell’agenda dei tour operator. Il ritardo ha portato con sé una forma di sottosviluppo non del tutto nociva. Poi è mutata in un complesso a cui si è seguita un’accelerazione disordinata. Erano gli anni 70, occorreva dare risposte al turismo ma soprattutto a coloro che abbandonavano le campagne per preferire le città costiere. Così si affastellarono condomini, lidi, capanni con ristoranti, marine abusive, spiagge esigue con scogliere frangiflutti, camping e hotel. Paesoni generosi che corrono lungo i 157 chilometri di costa in cui le arterie stradali – SS16 e A14 – duettano con lungomare e ferrovia.

I treni, una volta lasciata la stazione di Pesaro, si gettano sul mare e via Ancona percorrono le Marche radendo la massicciata consumata dall’erosione marina. «Camere con vista. San Benedetto/Pesaro. Andata e ritorno» è una mostra avventurosa e appassionante che restituisce le ricerche di tre fotografi – Luca Capuano, Paola De Pietri e Piergiorgio Gigli – in cui la tecnica documentaristica si apre all’interpretazione artistica. Un percorso a tappe che i curatori Cristiana Colli e Carlo Birrozzi hanno orchestrato sapientemente. La mostra è infatti un progetto vincitore di un bando del 2022 indetto dal ministero della Cultura che ha coinvolto la Direzione regionale dei Musei MIC Marche, l’Istituto centrale per il Catalogo e la documentazione dell’ISIA di Urbino. «Il progetto di committenza è un viaggio adriatico fatto di transito e sosta, esperienza dei luoghi lungo la linea di costa, binari che sfiorano il mare ai piedi delle colline, turismo che ha definito sviluppo urbano e sociale, estetiche e forme di comunità», spiegano i curatori. Colli è anche la fondatrice di Demanio Marittimo.Km-278, associazione culturale che dal 2011 dà vita alla rivista «Mappe» e a un festival che sulla spiaggia di Marzocca ogni fine luglio porta le voci più interessanti dell’architettura, del design, dell’arte che si affacciano sull’Adriatico.

La mostra scruta villini, colonie, pensioni come fossero depositi di memorie. Gli arredi e gli interni determinano l’identità della città adriatica in cui sono sempre più evidenti le conseguenze del consumo del suolo, delle risorse naturali e dell’inquinamento. L’uomo, tra desiderio e abitudine, vita lenta e piccola intraprendenza, appare nelle fotografie di Luca Capuano che sceglie di puntare sui rapporti tra figure e luoghi, presenze e segni di quella che lui stesso definisce un’«enciclopedia parallela». Paola De Pietri si concentra sulla transitorietà della luce, la stessa che determina le stagioni, i desideri, le attese di un territorio. Infine, Pierluigi Giorgi, meticoloso investigatore visivo della linea costiera che ha registrato le trasgressioni della Legge Galasso con le mille deroghe di cui è stato vittima quello spazio fisico e giuridico che dalla battigia va verso l’interno per 300 metri. Qui il mare non è più una meta ma un punto di partenza dello sguardo.

di Marco Sammicheli

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