“Interno Marche” è un nuovo hotel che al contempo è un omaggio al motore vibrante della città di Tolentino, ovvero la sua vocazione produttiva che qui si è espressa nella manifattura artigianale in pellame per prodotti di lusso.
Tolentino è infatti una delle poche realtà marchigiane, protagonista di un grande sviluppo delle attività produttive dall’Unità d’Italia a oggi. Nel 2012 ha confermato il suo status di città del design grazie anche all’istituzione del Museo d’impresa “Poltrone Frau Museum”, opera di Michele De Lucchi, così come il Politeama, edificio polifunzionale a pochi passi dall’hotel che vive tutto l’anno offrendo sale per cinema, teatro, concerti, sala prove, bar caffetteria e sala riunioni – nato in origine come centro dopo lavoro per i dipendenti di Nazareno Gabrielli. Carlo De Mattia, che lavora per la Fondazione Design Terrae creata da Moschini e da giovane ha lavorato per un periodo da De Lucchi a Milano, ha coordinato il tutto e dice “volevamo raccontare in modo nuovo questo territorio a un pubblico più vasto possibile, donando una maggiore offerta di accoglienza turistica”.
L’hotel e il museo si devono alla regìa di un lungimirante industriale, Franco Moschini che dal 1962, anno in cui la sede della Frau fu trasferita da Torino, dov’era nata nel 1912, a Tolentino e poi con il Gruppo Frau che comprendeva altre aziende come Cassina, Cappellini, Gufram, Zanotta, Gebrueder Thonet Vienna, Tecno, ha reso questa piccola città un riferimento internazionale del design. L’operosità marchigiana e la guida dell’imprenditore Moschini fondano anche il concetto di ospitalità di Interno Marche. Quello che viene offerto al viaggiatore o all’ospite è il soggiorno in un’architettura industriale di origine tardo Liberty, ingentilita anche dalla presenza nello stesso corpo strutturale della residenza del proprietario che fa sfoggio insieme ad altre villette Liberty in un viale appena fuori le mura, ispirato ai grandi boulevard parigini. Questa costruzione del 1920, progettata dell’architetto Stefano Gentiloni Silverj, era il primo stabilimento della ditta Nazareno Gabrielli, all’epoca nota per le manifatture artigianali realizzate da dipendenti in larga maggioranza donne e perciò chiamate “gabrielline”. Ciò che rende unica l’ospitalità di Interno Marche è l’esperienza immersiva nel mondo del design internazionale vissuta soprattutto negli spazi delle camere dell’hotel: ognuna è associata a un designer che nel corso del tempo ha collaborato con il gruppo Frau.
Le camere sono venticinque più altre cinque suite per soggiorni lunghi. Tutte sono arredate con oggetti iconici prodotti dalle società di Moschini, oltre quattrocento. Tra questi Gio Ponti che per Frau disegnò una poltrona per albergo, Giulio Cappellini,
Achille Castiglioni, Pierluigi Cerri, Marco Zanuso, Massimo Vignelli, Jean Marie Massaud, ecc.
C’è anche un designer marchigiano, Luigi Massoni, autore di un bizzarro letto rotondo. Ognuno ha una storia diversa: Gae Aulenti ad esempio ha lavorato per Moschini ristrutturando la sua casa di campagna, oltre che su alcune sedie e fra l’altro ha appena aperto una grande mostra retrospettiva su di lei alla Triennale di Milano. In Italia ci sono già molti hotel di tipo esperienziale, legati cioè alla possibilità di passare una notte in una camera diversa da tutte le altre: ci sono infatti hotel legati al vino, alla musica o, in numero maggiore, all’arte: in ogni camera c’è un’opera diversa e spesso site specific. Interno Marche invece è il primo hotel dedicato al design in Italia progettato da un team di giovani architetti locali, ORAstudio, con la collaborazione di Cristiana Antonini. Nelle camere è presente un qr code che racconta la storia della collaborazione con Frau utilizzando il materiale d’archivio del museo aziendale come le fotografie dei designer all’opera con i tecnici nella sede di Tolentino, dei prototipi, degli schizzi e disegni esecutivi, del materiale di comunicazione.
Ci sono le suite per lunghi soggiorni dedicate non ad un singolo autore, ma a interi movimenti come la Bauhaus, il Secessionismo viennese, il design radicale, inoltre ce n’è una che per diretta volontà di Moschini è arredata con soli pezzi di Gebrueder Thonet Vienna, ’unica azienda del ex Gruppo Frau, di cui è attualmente proprietario.