Architettura
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I magnifici 7 Giardini storici marchigiani

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Sono sette i giardini marchigiani che beneficeranno dei finanziamenti previsti dal Ministero della Cultura per valorizzare l’identità di parchi e giardini storici, attingendo ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La procedura è stata avviata attraverso un bando di concorso, aperto il 30 dicembre 2021, rivolto a proprietari e detentori di parchi e giardini di interesse culturale, pubblici e privati, che risultavano a quella data già tutelati. La selezione fatta ha portato all’accoglimento di 129 progetti (106 al centro-nord, 23 al sud), rivolti, come prevedeva il bando, non solo all’eventuale restauro dei giardini, ma anche al miglioramento della loro fruibilità, attrattività per residenti e turisti e contributo alla qualità ambientale dei luoghi. Nel caso di beni di proprietà pubblica, il finanziamento è concesso nella forma del contributo a fondo perduto ed è pari al 100% delle spese legate alla realizzazione degli interventi; nel caso di beni di proprietà privata questo varia da un minimo del 50% alla totale copertura, in funzione della futura modalità di fruizione del bene, definita da una convenzione che dovrà garantire l’accessibilità al pubblico. Ai sette progetti presentati dai proprietari privati e pubblici di giardini della regione Marche è stato assegnato un finanziamento totale di 11,4 milioni. Scendendo da nord a sud, per la provincia di Pesaro sono stati selezionati due giardini, quello della cinquecentesca Villa Miralfiore e quello della sei-settecentesca Villa Caprile, entrambi a Pesaro. Per il primo, un esempio giardino rinascimentale appartenuto alla famiglia ducale Della Rovere e oggi di un imprenditore pesarese, è previsto un recupero indirizzato soprattutto al sistema dei drenaggi, il cui deterioramento stava compromettendo la vegetazione, nonché la creazione di un’aula didattica, collocata all’interno di un manufatto esistente. Per il secondo, di proprietà della Provincia di Pesaro e Urbino, che nell’originario casino e nei manufatti aggiunti nel tempo ospita un vivacissimo Istituto Agrario, il progetto mira alla messa in risalto degli originari cinque terrazzamenti, oggi in parte obliterati.

Borgo storico Seghetti-Panichi, Castel di Lama, Ap.
La Villa e il suo giardino
Villa Vitali, Fermo.
La loggia-pergola neogotica

In provincia di Macerata si attueranno due interventi rivolti a giardini entrambi di proprietà comunale, la Villa Spada o La Quiete a Treia, e la Villa Castiglioni a Cingoli. Si tratta di due giardini ottocenteschi, il primo dei quali contiene un’elegante villa neoclassica delineata da Giuseppe Valadier oltre a padiglioni diversi, per i quali i progetti messi a punto, oltre a favorirne l’uso come giardino pubblico, mirano a recuperare almeno in parte la ricchissima originaria connotazione vegetale. A Fermo è invece stata selezionata la Villa Vitali, di proprietà comunale, giardino composito ottocentesco, connotato da una fantasiosa loggia-pergola neogotica in mattoni; dell’insieme è prevista la riqualificazione e la riconfigurazione, allo scopo di formare un piccolo giardino botanico. Due ulteriori giardini, entrambi di proprietà privata, sono infine in provincia di Ascoli Piceno, quelli del Borgo storico Seghetti Panichi a Castel di Lama e dell’Agrumeto del Crocefisso a Massignano. Il Borgo storico Seghetti Panichi, sito di origine medievale, è un insieme costituito da una villa e un oratorio che conserva un raffinato giardino ottocentesco disegnato probabilmente dal paesaggista tedesco Ludwig Winter, autore di molti giardini fra riviera ligure e Costa azzurra. Il progetto prevede il recupero di vari elementi originari della composizione, oltre alla creazione di un orto. L’Aranciera del Crocifisso è invece una straordinaria testimonianza del paesaggio storico regionale, risalente ai secoli in cui, lungo la fascia costiera meridionale, si coltivavano agrumi in terra a scopo commerciale. Il luogo conserva i resti di una grande agrumiera, un giardino d’aranci protetto dai rigori del clima da antiche mura con torri colombaie, dove si raccoglieva sterco di piccione usato come fertilizzante. Mantenuta ancora in essere dalla famiglia proprietaria, conserva preziose varietà autoctone di arancio selezionate nei secoli dagli agrumicoltori dell’ascolano. Il progetto ne prevede la rifunzionalizzazione generale e la messa in evidenza dei terrazzamenti un tempo presenti e oggi in parte franati.

Villa Caprile, Pesaro. Planimetria generale dello stato di progetto
(Studio associato LanDesign)
Villa Caprile, Pesaro. Il giardino in una foto del 1892
(bibl. Istituto Agrario)
Villa Miralfiore, Pesaro. Planimetria generale della componente vegetale
(Studio associato LanDesign)
Aranciera del Crocefisso Massignano, Ap.
Lo stato attuale del complesso
Veduta del progetto di ricostituzione
(Calvaresi, Caucci, Cellini)
Ricostruzione storica dello sviluppo del complesso

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