La Rocca Montevarmine rappresenta un peculiare esempio di fortificazione rurale medievale delle Marche, attualmente appartenente al Comune di Fermo, che l’ha ereditata dall’Opera Pia Brefotrofio, istituzione di pubblica assistenza e beneficenza, operante nel territorio sin dal medioevo. La Rocca è situata su un’altura della Valle del fiume Aso, in quello che in epoca medievale era territorio fortificato della Marca di Fermo, un insieme di pregio paesaggistico, caratterizzato da una forte vocazione rurale e rafforzato dalla presenza di emergenze di notevole interesse storico, quali ad esempio il Santuario archeologico di epoca romano-ellenistica di Monte Rinaldo, il Mulino fortificato di Sisto V e la vicina Chiesa di Sant’Angelo in Piano, che ricade all’interno del territorio della Rocca, di circa 700 ettari.
Il progetto architettonico di restauro, rifunzionalizzazione e valorizzazione della Rocca prende le mosse dalla necessità di dare seguito alle operazioni di recupero strutturale iniziate nel decennio scorso riprogrammandone gli spazi interni, al fine di renderlo nuovamente un caposaldo per il territorio nell’ambito del turismo culturale ed enogastronomico. Dal punto di vista volumetrico, la strategia generale del progetto di rifunzionalizzazione della Rocca è stata quella di rimuovere le parti incoerenti o inagibili della struttura, sostituendole con volumi architettonici parassiti che vanno a saturare gli spazi in-between tra gli agglomerati costruiti strutturanti della Rocca, risolvendo i collegamenti e l’accessibilità tra tutti gli ambienti nonché ricucendo e restaurando gli ambienti danneggiati.
I nuovi blocchi si adattano alle altezze esistenti e superano il livello delle mura soltanto nel lato nord dove costituiscono terrazze e cannocchiali visivi verso il paesaggio della Valle. Il maggiore investimento progettuale e volumetrico si ha nella parte Nord del Castello, dove i nuovi volumi vanno a connettere e collegare i vari livelli della Rocca tramite sistemi di scale, rampe e un nuovo ascensore, a garantire la necessaria accessibilità. I nuovi volumi sono stati concepiti per offrire una fruizione continua degli spazi, agendo di fatto come un volume unico addossato alle mura. Agli ultimi livelli dei nuovi volumi si arriva a due spazi panoramici che fungono da fulcri terminali di tutto il sistema, proiettati verso il suggestivo paesaggio del territorio di Carassai.