Promossa dalla Galleria Nazionale delle Marche insieme all’ISIA Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino, la mostra Spiriti. Otto fotografi raccontano Giancarlo De Carlo a Urbino presenta la visione di Giancarlo De Carlo per la città di Urbino come spazio di progettazione, educazione e cittadinanza, invitando i visitatori a ripensare il suo lavoro come una lezione per la pratica del design contemporaneo. Quando si pensa al design come a una attività progettuale al servizio del consumo di massa e della standardizzazione della produzione, una nuova lettura dell’opera di De Carlo può aiutarci a mettere a fuoco i rapporti tra spazio, oggetti, gruppi e individui, aprendo uno spazio di critica e contrattazione che può sfidare i discorsi e le metodologie dominanti nell’ambito del design, ma anche nella concezione della cittadinanza.
Il progetto di De Carlo per Urbino è stato informato da un approccio interdisciplinare e inclusivo che ha innescato una conversazione pubblica oltre i confini disciplinari, capace di coinvolgere diversi soggetti locali, dalle istituzioni, alle scuole, ai singoli cittadini. Il suo piano regolatore è diventato un vasto progetto culturale e sociale ispirato da una comprensione dell’architettura come strumento al servizio della comunità, il cui scopo è valutare e organizzare le relazioni tra gruppi e individui.
Nel suo saggio L’ Architettura della Partecipazione (Quodlibet, 2015) De Carlo sottolinea che, sebbene la rappresentazione dell’architettura spesso non includa le persone – un retaggio questo della tradizione rinascimentale – i luoghi, per essere tali, devono essere “vissuti, consumati, perennemente trasformati dalla presenza umana”. Pertanto è solo attraverso il proprio corpo, i propri sensi e la propria mente che si può apprezzare la qualità di un luogo. Nel medesimo tempo, per De Carlo l’idea stessa di qualità è da intendersi come ricchezza che emerge da una pluralità di vedute.
Considerare una pluralità di punti di vista come presupposto essenziale per comprendere la qualità di un luogo, è anche ciò che ha definito l’approccio alla realizzazione della mostra Spiriti, in cui otto fotografi di fama internazionale e docenti ISIA – Paola Binante, Luca Capuano, Mario Cresci, Paola De Pietri, Jason Fulford, Stefano Graziani, Armin Linke e Giovanna Silva – hanno raccontato le proprie esperienze delle architetture di De Carlo a Urbino oggi.
Questa poliedrica raccolta di opere, presentata proprio all’interno del quattrocentesco Palazzo Ducale, sfida così le vedute “monocentriche” tipiche della pittura rinascimentale, particolarmente care alla tradizione artistica cittadina. Offre invece una nuova esperienza collettiva della visione moderna e radicalmente democratica di De Carlo per il futuro di Urbino e per quello della pratica del design in generale.
Paola Binante
Eden
Quartiere San Miniato
Siena
Luca Capuano
364
Palazzo Bonaventura
sede centrale Università degli Studi
di Urbino Carlo Bo
Mario Cresci
Dentro il pensiero di De Carlo
Polo scientifico-didattico
Paolo Volponi (ex facoltà di Magistero)
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Paola De Pietri
Ca’ Romanino
Urbino
Jason Fulford
An absurd trip to Urbino
Ca’ Romanino
Stefano Graziani
Meraviglia delle piante
Collegi e Polo scientifico-didattico
Paolo Volponi (ex Facoltà di Magistero)
Università degli studi di Urbino Carlo Bo
Armin Linke
Macchine spazio-temporali
Polo scientifico – didattico Paolo Volponi
(ex facoltà di Magistero)
e Facoltà di Giurisprudenza
(ex Convento di S. Agostino)
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Giovanna Silva
Collegi
Collegi universitari Urbino