

Modernizzare un’istituzione del gusto senza tradirne l’anima: è questa la sfida raccolta dallo studio EST Platform per la storica Pasticceria Lombardi, da decenni punto di riferimento a Osimo e nel suo territorio. Il desiderio del committente, Gianni, era chiaro: offrire ai clienti un’esperienza che andasse oltre il sapore, all’interno di uno spazio contemporaneo capace di esprimere – con sobrietà ed eleganza – una nuova idea di pasticceria. L’incontro tra EST Platform e Lombardi nasce quasi per reazione: Gianni, deluso delle solite proposte da catalogo – tutte troppo simili tra loro e indistinguibili da locali già visti – incrocia la sensibilità materica e progettuale dello studio anconetano. Ne scaturisce un intervento che non si limita a rinnovare l’immagine del locale, ma ne ridefinisce profondamente l’identità. Il progetto è stato sviluppato e realizzato in tempi contenuti, con un’attenta gestione economica e un risultato finale di grande coerenza.
La prima mossa strategica ha riguardato la riorganizzazione del layout funzionale: al posto dell’unico bancone preesistente ne sono stati introdotti due distinti – uno per il bar e la cassa, l’altro per il servizio d’asporto – così da ottimizzare i flussi e differenziare le funzioni. Entrambi i banconi sono realizzati in struttura mista acciaio-legno-vetro e rifiniti con particolare cura: i basamenti sono rivestiti con lastre di travertino spazzolato, lavorato per esaltarne la matericità, mentre la parte superiore è trattata con una miscela di argille e terre di diversa provenienza, che dona una sensazione tattile e visiva di grande raffinatezza. A terra, un getto in magnesite, realizzato in opera, incorpora inerti colorati, scelti appositamente per evocare – con discrezione e ironia – gli zuccherini tipici delle guarnizioni di pasticceria. Una volta scelta la propria ordinazione, ci si può accomodare sugli arredi in legno naturale, disegnati su misura e realizzati con la collaborazione delle maestranze locali. A ridosso delle vetrate si trovano tavolini singoli e panche rivestite in travertino, mentre nella sala retrostante due grandi tavoli in legno e vetro accolgono chi preferisce un’esperienza più conviviale. Qui, dove l’assenza di finestre avrebbe potuto rendere l’ambiente buio e poco invitante, il problema è stato risolto attraverso una calibrata progettazione della luce: una linea centrale di faretti illumina il centro della stanza mentre le luci led laterali mettono in risalto le pareti curve che non hanno solamente una funzione estetica ma contribuiscono a migliorare l’acustica dell’ambiente rendendo la sala adatta anche a una sosta prolungata.
Toni chiari, materia naturale e dettagli su misura definiscono uno spazio coerente con il linguaggio delle migliori boutique gastronomiche europee – ma senza rinunciare all’ironia, come denuncia la grande insegna a forma di diplomatico che campeggia all’esterno, omaggio giocoso al repertorio visivo del dolce stesso. Un gesto che, in fondo, sembra sussurrare un’eco da Las Vegas: «se è una pasticceria, fallo sapere» – come avrebbero suggerito Robert Venturi e Denise Scott Brown, con il loro celebre elogio al simbolismo esplicito.




