Il titolo è ripreso da una scritta sul muro di un albergo della Riviera del Conero, dove testi e frasi effimeri si materializzano grazie al sole e alla tecnica antica della meridiana.
Scritto col sole mi riporta, poi, immediatamente al significato della parola fotografia e cioè “scritto con la luce”. La luce, il sole e il mare, pur mantenendo un’eco del mito che le accompagna, sono le parole che ricorrono più frequentemente oggi nei discorsi delle vacanze e del tempo libero. Anche la transitorietà della scritta proiettata dalla meridiana e che svanisce alla fine della giornata, mi ricollega alla vacanza, come intervallo nell’anno di lavoro e ai desideri e alle attese che porta con sé.
Le fotografie presentate in mostra sono state scattate sulla costa marchigiana, in prossimità del lungomare, a cominciare dalla fine dell’inverno fino all’apertura della stagione estiva. Le immagini sono raggruppate in piccole serie, ognuna realizzata in un luogo o in una situazione diversi. Le immagini sono quasi tutte in bianco e nero, alternate con poche a colori che agiscono come degli “interruttori”.
All’interno di ogni serie, le immagini sono in relazione tra di loro, nascono da un girare attorno nei vari luoghi in uno spostamento continuo e in una loro definizione relativa e temporale. Le prime fotografie sono realizzate all’inizio della primavera; qui le persone sono quasi del tutto assenti e le case, come i cortili, sono ancora congelati dalla pausa invernale. Le serie successive, invece, vedono gli spazi del lungomare ridefiniti e ordinati dal lavoro.
Nella prima sala sono state esposte le fotografie realizzate a San Benedetto del Tronto, Grottammare, Senigallia, Marotta; nella seconda sala quelle realizzate a Porto Recanati e Mondolfo.