Demanio Marittimo.Km-278 è stata l’occasione per mostrare a un pubblico esterno, di respiro nazionale e internazionale, il laboratorio Marzocca Re-Lab. Le esperienze maturate e gli elaborati prodotti nell’arco dei tre Urban workshop hanno dato corpo a un patrimonio di pratiche e conoscenze credibili anche al di fuori del contesto locale, a disposizione della comunità marchigiana e adriatica. Un’intera esercitazione del Corso di Allestimento e Progettazione degli Interni della SAAD di Ascoli Piceno è stata dedicata al tema di un padiglione espositivo temporaneo da collocare nella spiaggia di Marzocca, disegnato ad hoc per ospitare quanto prodotto nei tre workshop. Tra le varie proposte ne è stata scelta una, progettata dagli studenti Francesco De Santis, Andrea Moretti, Mohamed Safan, realizzata poi con materiali riciclabili, tecnologie elementari e un utilizzo contenuto delle risorse. In questo modo Demanio ha ospitato uno spazio dedicato, disegnato ad hoc da quegli stessi studenti che a Marzocca avevano partecipato al secondo workshop; in quell’occasione avevano prodotto quegli elaborati per i quali, a distanza di due mesi, avrebbero poi immaginato l’allestimento con specifiche caratteristiche: da collocarsi sulla spiaggia, efficiente sia di giorno che di notte, destinato a durare non più di 12 ore. Nel piccolo padiglione, disegnato da una trama di listelli in legno permeabile alla vista del mare, del cielo e della sabbia, sono stati esposti i materiali audio e video delle residenze artistiche di Alessio Ballerini e Oliviero Fiorenzi, i plastici del Centro sociale Adriatico realizzati dagli studenti di architettura durante il II workshop, e i filmati registrati durante le giornate di lavoro di tutto il progetto. Nelle 12 ore durante le quali si è svolto Demanio Marittimo il progetto Marzocca Re-Lab ha dunque assunto lo standing di spazio espositivo capace di raccontare il caso studio.
“Marzocca Re-Lab e Demanio Marittimo.km-278 confermano e rafforzano l’idea, nata quasi cinquant’anni fa nelle piazze romane, che l’architettura effimera, l’istallazione, l’azione culturale possono agire nei contesti urbani con efficacia ancora maggiore – e spesso più “sostenibile” – dei grandi piani urbani.”
Pippo Ciorra