Esploratori un film di Alessio Ballerini

Le varie forme artistiche mi hanno sempre incuriosito, fin da piccolo, prima la musica, poi le arti visive, in seguito il cinema. Mi sono avvicinato ad esse sia da autodidatta che studiando presso scuole specializzate ed ho esplorato le arti mescolandole insieme e non. Il risultato del mio ultimo lavoro ‘Esploratori’ è un connubio di questi saperi, un’attitudine verso l’arte e la vita in generale, che osservo sempre con curiosità. Ho partecipato allo sviluppo del progetto di rigenerazione urbana Marzocca Re-lab con una residenza artistica. Ho conosciuto diverse persone che hanno suscitato in me interesse e stimoli creativi, così ho iniziato a dare forma al film. Tre di loro mi hanno colpito particolarmente, Franco Farinelli – geografo e docente universitario, Oliviero Fiorenzi – artista visivo e Fabio Fiori – scrittore e biologo marino. Sono accomunati da temi e sensibilità affini, come la relazione con gli elementi, la convivenza delle differenze tra esseri umani e l’importanza di ‘sentire’ il mare, l’altro e noi stessi, sensibilità a me molto care ed argomenti che negli ultimi anni sto indagando nei miei progetti.

Ho iniziato con le interviste di Oliviero Fiorenzi e Fabio Fiori, registrando l’audio degli incontri. Successivamente ho estrapolato tre minuti audio dal talk di un’ora e mezza di Franco Farinelli (uno degli eventi di Marzocca Re-Lab). Ho pensato di registrare un’intervista anche con Farinelli, ma le parole dette durante il talk mi hanno estremamente colpito ed ho decisodi lavorare sulla registrazione del dibattito. Una volta messi insieme i tre Voice off ho ragionato sulle immagini. Ho deciso di realizzare delle riprese video lungo il litorale di Marzocca, caratterizzato da grandi spiagge con enormi spazi vuoti e con pochi stabilimenti balneari, da sincronizzare con la voce del geografo. I vuoti, le architetture, il design balneare che ho avuto modo di conoscere sotto punti di vista inusitati grazie a Riccardo Diotallevi che ne ha parlato durante un altro dei talk di Marzocca Re-Lab, e le persone che animavano la spiaggia mi sono sembrati simboli efficaci da miscelare con le parole di Farinelli. Poi ho ripreso Oliviero Fiorenzi mentre armava l’imbarcazione, durante una delle sue primeuscite in mare dopo 12 anni, riprendendolo anche mentre si apprestava a navigare in mare. Il suo Voice off è stato poi sincronizzato a queste riprese. Mi è sembrato naturale riprendere la preparazione del ‘viaggio’ dove la vela e le cime saturano l’inquadratura, e dopo il mare, privo di ostacoli, che stimola l’immaginazione proprio come dice l’artista visivo: “Il mare per me è anche il luogo adatto al pensiero utopico dove l’assenza dell’architettura lascia lo spazio all’immaginazione.”

In seguito ho realizzato delle immagini ad hoc, di fiction, con la performer Simona Sala, da sincronizzare con il parlato di Fabio Fiori. Le riprese sono state realizzate con l’ausilio di un drone mentre la performer nuotava in mare o rimaneva ferma a galla. Anche in questo caso le riprese rispecchiano le parole espresse dallo scrittore e biologo marino che parlano del senso di libertà: “… la nudità se da grande piacere nella relazione con l’aria, ecco forse con l’acqua è ancora più stretto, la percezione tattile, no, dell’ambiente che ti sta intorno.” Infine ho composto la colonna sonora, formata da parti musicali e suoni registrati durante le riprese e non, cercando di creare un sound design evocativo in linea con le immagini dal forte carattere simbolico. Negli ultimi tempi sono stato restio a lavorare coi simboli, preferendo la rappresentazione della realtà privata da sovrastrutture, per quanto possibile, o come in molti lavori realizzati in passato ho cercato di trascenderla, trasfigurandola. Ad esempio in numerosi lavori musicali, ho registrato il paesaggio sonoro e l’ho messo in musica stravolgendone completamente i connotati.

Lavorare a ‘Esploratori’ mi ha riconciliato con la simbologia e con la realtà rappresentata attraverso di essa. Una volta terminato il lavoro ho compreso, grazie alle parole di Farinelli e al loro montaggio con immaginari simbolici, che non è importante e fonte di attrazione per me solo la ‘forma’ del simbolo, ma soprattutto è rilevante perché viene utilizzata tale ‘forma’. Così posso esplorare le grandi domande dell’esistenza, esplorare me stesso e gli altri, percepire ed esprimermi in un modo mai fatto finora, raccontando e dando vita a nuove storie, musiche e film. Grazie a questo approccio si aprono strade inedite da scoprire attraverso l’audiovisivo, un ulteriore elemento da indagare nei miei lavori futuri di cui non avevo idea. Le parole di Farinelli nel film: Symbola nuda tenemus, cioè abbiamo soltanto i simboli della realtà. Il simbolo è… è la porta attraverso la quale noi possiamo fare i conti con la realtà, ma la realtà vera noi non la attingiamo mai direttamente. Aliquid stat pro aliquo, cioè qualcosa che sta per qualcos’altro, dove il problema non è evidentemente la forma che sta per il contenuto, il visibile che sta per l’invisibile, ma il problema è perché quel visibile sta per quell’invisibile.”