Arte / Culture

La nuova Biblioteca Mozzi Borgetti

Mappe °16


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Il 28 novembre del 2019 è stata inaugurata la nuova biblioteca Mozzi Borgetti dove gli attuali allestimenti e destinazioni d’uso hanno dato risposta alle funzioni necessarie a questa istituzione culturale. Organizzata nel 1773 dal comune di Macerata come biblioteca pubblica, occupava solo alcuni degli attuali locali dell’ex Collegio dell’Ordine dei Gesuiti dove nel tempo trovarono la loro sede altre importanti istituzioni culturali cittadine. Tutto l’edificio e in particolare la biblioteca è da sempre testimonianza ed espressione della vita culturale locale. Macerata nel XVI secolo, il cosiddetto “periodo d’oro” in cui veniva definita “Atene delle Marche” per la presenza dell’università ed altre scuole presso i vari ordini religiosi, di numerose accademie in particolare quella dei Catenati, di diversi organi politico amministrativi come i Legati poi Governatori generali della Marca con la loro Curia, il Tribunale della Rota, il Collegio degli avvocati e procuratori che aveva l’autorità di riconoscere la laurea negli studi giuridici. Da qui si gettarono le basi per la costituzione dell’attuale fondo storico di 350.000 volumi formato dalle donazioni di illustri cittadini come giuristi, illuministi, religiosi, collezionisti, bibliofili, eruditi, studiosi (come i carteggi di Luigi Lanzi, treiese fondatore della disciplina della storia dell’arte). Altri volumi arrivarono dalle biblioteche dei conventi soppressi dalla Repubblica romana del 1848 che si sommavano a quelli della precedente soppressione dell’ordine della Compagnia del Gesù che originò il fondo stesso e fornì gli spazi per la biblioteca; da nutrite raccolte di manoscritti, pubblicazioni musicali e teatrali a cui si aggiungono un fondo fotografico di 20.000 foto e fondi manoscritti e a stampa di argomenti risorgimentale per anni organizzati in un vero e proprio Museo del Risorgimento.

In due secoli di attività la biblioteca è andata progressivamente estendendosi con sale e depositi ai vari piani dello stabile ma il cuore di questo patrimonio storico trova per lo più spazio al piano nobile nelle stanze degli Specchi allestite da Domenico Marzapani e Domenico Cervini, decorate da quadrature dei soffitti con temi cari all’Illuminismo, trame di grottesche di matrice raffaellesca e stilemi pompeiani con ritratti di filosofi e di scienziati illustri. Il recupero conservativo della Mozzi Borgetti, già descritto da Mappe, parte nel 2006 su progetto dell’architetto Marcello Santini e degli ingegneri Andrea Fornarelli e Guglielmo Cervigni, quest’ultimo stimato professionista del maceratese scomparso quest’anno all’età di 46 anni a causa del Covid. Il progetto per il nuovo allestimento inizia nel 2016 ad opera degli architetti Marco Scrivani e Simone Pennesi e segue la tendenza generale in atto in tutta Europa di concepire la biblioteca come luogo dove si punta meno a classificare e mettere a posto una grande quantità di libri nel centro delle città – spostando la funzione di magazzino in altri edifici – e di riconvertirlo all’accoglienza di un pubblico molto vario con degli spazi più aperti alla vita della comunità e ai visitatori, attratti dalla bellezza dell’edificio e del suo patrimonio librario. A questo va aggiunto che, trovandoci nell’era digitale, l’acquisizione di dati e informazioni avviene tramite i canali più diversi, i contenuti sono mutevoli e necessitano di un contenitore flessibile, versatile e adattabile.

Nel 2019 grazie a un progetto collettivo realizzato dagli architetti Scrivani e Pennesi, dal personale della biblioteca e dal comune, è stato terminato l’ampliamento funzionale e il nuovo allestimento della biblioteca che ha interessato soprattutto il piano terra dell’ex collegio dei gesuiti già ad uso della Mozzi Borgetti e la palazzina delle ex terme dove sono stati riconvertiti degli spazi usati in precedenza dai musei civici. Il nuovo polo culturale ora è costituita da due sale per i bambini e i ragazzi, una sala lettura con consultazione a scaffale aperto, un auditorium, una caffetteria, un programma espositivo e l’informagiovani.

Purtroppo ma non ad opera dei due architetti suddetti le è stata sottratta una sala lettura di rara bellezza organizzata nella loggia superiore dell’ex collegio dei gesuiti che originariamente aveva la funzione di specola e che ora è stata destinata ad ambiente espositivo determinando l’oscuramento delle suggestive finestre panoramiche.

Il piano di ingresso è stato concepito come piazza pubblica o proseguimento naturale della piazza antistante, Vittorio Veneto, e insieme a tutto il piano terra riassume con le nuove destinazioni d’uso e gli strumenti e i linguaggi usati, i modi con cui la biblioteca intercetta le differenti esigenze conoscitive.

Qui si succedono un reference a cui si aggiungono dei servizi di informazione digitali, l’emeroteca, le due sale per i bambini e i ragazzi, l’informa giovani, dei punti relax, una terrazza e il collegamento con la storica Sala Castiglioni attrezzata per presentazioni, conferenze e formazione. Il fruitore è guidato da un ricercato cromatismo che differenzia questi spazi e da una segnaletica, digitale e grafica. Grazie al nuovo ingresso open space dove sono collocate il reference, l’emeroteca e il book crossing, i percorsi sono facilmente intuibili
e attraverso il nuovo corpo scale e ascensore che raddoppia l’asse distributivo sui vari livelli di tutto il complesso, conducono scendendo alla public library a doppia altezza, all’auditorium e al programma espositivo con aule laboratoriali e salendo alla storica biblioteca Mozzi Borgetti.

La nuova sala lettura a scaffale aperto, con postazioni di lavoro mobile e aree relax, è a doppio livello, con ampie finestre preesistenti, distribuite su tre lati e funge da sala lettura per la ricerca, lo studio individuale e collettivo e per la condivisione di file audio e video. L’auditorium è polifunzionale con più di novecento posti ed è allestito per essere sala convegni, concerti, teatro. Le due sale per i più piccoli e per i ragazzi sono organizzate per differenti fasce d’età e hanno un catalogo che tiene conto anche dell’attività dell’associazione “Nati per leggere” della provincia e di “Ars in fabula”, prestigiosa scuola di illustrazione della città.

La BiblioKids è uno spazio aperto con tappeti e un arredamento mobile e comodo che rende merito agli studi di Maria Montessori, indicata da alcune fonti bibliografiche come socia dell’Accademia dei Catenati di Macerata che ancora conserva la sua sede in questo palazzo. La BiblioJunior con librerie facilmente accessibili e la sala lettura dell’emeroteca sono ancora poco definite e ridotte a causa della sistemazione in emergenza di altre destinazioni d’uso, sia per il post terremoto che per il Covid. Inoltre chiudendo alle diciotto e trenta, la Biblioteca Comunale non consente ad alcun lavoratore di approfittare nel corso delle ore serali di questo servizio pubblico.

Il fondo storico della Biblioteca Mozzi Borgetti è consultabile solo su prenotazione e la sua visita è gestita dagli operatori dei musei civici. Nell’ottica dell’apprendimento attivo sarebbe però auspicabile che l’accesso e la consultazione dei volumi storici fosse a scaffale aperto. Per il momento l’uso della tecnologia attuale ha come per tutte le biblioteche moderne i vantaggi di collezionare più di quello che queste istituzioni possono permettersi di comprare e di far accedere a materiali prima non disponibili agli utenti, preservando anche documenti rari per le generazioni a venire.

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