Arte

Oscar Quagliarini Autobiografia di un naso insonne

Mappe °20


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Leva 1978, nasco a Roma, ma cresco a Cassano d’Adda in provincia di Milano. Inizio a 16 anni a coltivare la passione per la musica mettendo su una band di rock progressive, i “De Generazione” dove suono i sintetizzatori. A 18 anni lascio la band e mi dedico come solista alla musica elettronica. Per l’acquisto di nuovi sinth intraprendo il lavoro serale presso il “Dopo”. Dopo due anni e un corso base cocktail inizio il percorso a Milano dove dopo circa sei mesi incontro il mentore Enrico Contro detto “Frog”. Da quel momento inizio uno studio ossessivo sul mondo del cocktail e della merceologia. Affianco il lavoro alla musica, all’università e alla marjuana (in tutto questo il viaggio è sempre stato un compagno). Due volte all’anno prendo uno zaino e parto alla scoperta di cucine, bevande, religioni, usanze, rituali nuovi. L’esigenza di nuovi ingredienti da utilizzare mi porta ad approfondire studi erboristici e tecniche di estrazione in idroalcolica da piante e spezie. Divento in poco tempo una sorta di esperto di ingredienti homemade, tanto da essere chiamato a seguire un opening in Benin, West Africa.

Dopo l’Africa mollo tutto e tutti e parto per Parigi dove vengo chiamato per l’opening di “Grazie”, pizzeria-cocktail-bar nel cuore del Marais. A Parigi avverto la necessità di sviluppare nuove idee, decido così di iniziare a studiare la profumeria. In poco tempo scopro un universo di nuovi ingredienti e inizio a divertirmi trasformando i profumi più conosciuti in drink. La cava di Grazie diventa un laboratorio ricco di barattoli con erbe e spezie in infusione. Durante una delle mie prove spray al bancone vedo una donna incuriosita dal mio modo di lavorare e di annusare in continuazione qualsiasi cosa. Esordisce alla seconda vaporizzata dicendomi “ça sent Shalimar!” Càspita, gli dico, sì, ho riprodotto in versione edibile e senza utilizzo di olii essenziali proprio Shalimar. Si tratta di Isabelle Doyenne, naso di Annick Goutal che scopro essere la zia di Julien il mio capo di Parigi ormai diventato dopo 15 anni di collaborazione uno dei miei più cari amici. Da quel momento almeno una volta al mese approfitto e mi getto letteralmente nel laboratorio dove Isabelle crea le sue fragranze e scopro un mondo incredibile, più di 3000 odori diversi e da quel momento la profumeria mi diventa un’ossessione.

Così volo a Grasse a scoprire da dove nasce tutto e inizio ad acquistare libri su libri, non dormo più, lavoro e studio, fumo e bevo. Obiettivo: potermi sedere un giorno a discutere con un naso e parlare il suo stesso linguaggio.

Illustrazioni in bianco e nero di Sergio Gerasi tratte dal libro L’universo di Oscar Q di Oscar Quagliarini

Etichette di tre liquori creati da Quagliarini con materie prime della profumeria.

Iron Signs Ylang N°0, con mandarino verde e gelsomino
Sanctum N° 1, con imperatoria, incenso e anice
Santal Rose N° 2, con sandalo bianco, sandalo rosso e rosa di Damasco

Così dopo due anni di Parigi e due anni di viaggi tra Messico, Siberia, Madagascar, Marocco torno a Milano dove incontro la Giò e con lei creiamo Leon che ha due anni. Quando scopriamo le sue patologie e il suo amore per il mare decidiamo di muoverci dalla caotica Milano per un luogo più piccolo, sul mare, dove però ci fosse un livello alto di enogastronomia e la scelta ricade su Senigallia, piccola realtà che già conoscevo per via della mia passione per il ballo swing. Continuo il mio peregrinare tra Parigi e Milano e nel tempo libero apro Le Garagiste con l’amico Romano Bonacorsi, un laboratorio di creazione di prototipi di vermouth, bitter, amari, gin e… profumi, spezie, distillatori e ad oggi un organo con più di 700 materie prime.

E poi arriva il covid, mi fermo dai miei viaggi e inizio a passare più tempo con mio figlio, che dopo la profumeria diventa la mia nuova ossessione, che mi fa mettere tutto compreso la mia compagna in secondo piano. Leon è autistico, disprassico con due microdelezioni genetiche rarissime. La combo tra covid, Leon e profumeria fanno separare in casa me e la Giò e due anni fa ci separiamo definitivamente. Leon ha fatto e sta facendo passi da gigante, è seguito da 11 professionisti, io riprendo il lavoro tra Parigi e Milano, ma nel frattempo, nei pomeriggi e serate invernali post lockdown in laboratorio, incappa dentro l’amministratore delegato di Bottega dell’albergo così dopo due giorni entra nel lab anche mio fratello Roberto Martinelli, che mi dice di fare un giro in azienda e così scopro che a pochi km da casa c’è un colosso chiamato Bottega capitanato dall’ormai amicone Tommaso Pacini. Oltre a scoprire una realtà enorme scopro un ambiente che in poco tempo diventa familiare, trovo persone come Roberto e Tommaso che oltre a lavorare in sintonia diventano amici, confidenti e padrini di Leon. A Bottega raggiungo il mio secondo sogno di una vita. Il primo era quello di diventare un bartender di fama internazionale – e già 14 anni fa entrai nella top ten dei bartender del mondo – il secondo era quello di fare il naso. Bottega crede in me e nelle mie capacità e decide di assumermi.

Ad oggi ho creato 28 fragranze per differenti strutture hotelleristiche di lusso, brand di moda e oggettistica e l’anno scorso il regalo più grande: la fragranza “Ambiente Toilette Paper” vince come miglior fragranza 2023 ad Allure. Oggi credo che se dovessero dirmi che mi resta poco da vivere sarei pronto ad affrontare la morte in maniera serena, mi reputo soddisfatto di ciò che ho fatto, ho visto quasi il mondo, ho vissuto tanto, ma tanto ho vissuto la mia vita e grazie al bancone anche le vite degli altri e con la profumeria mi sono addentrato a delle emozioni come nessun’altra professione ti permette di farlo.

Sto creando un mio brand di profumeria da corpo di nicchia, fragranze dedicate a luoghi, ragazze, lenzuola, mio figlio e quando creo penso intensamente a quel ricordo che nel mio cervello è rimasto memorizzato e se mi concentro so anche in quale punto si trova. Questo intendo quando dico che le emozioni il mio cervello le vive in maniera molto più profonda, il mio naso senza volerlo né saperlo in realtà ha trattenuto tutto. Sono una persona molto sensibile e tutte le persone che ho incontrato nel mio percorso le ho amate.

Le ultime creazioni che ho fatto sono “Eternamen-Te”, una fragranza dedicata alla persona che è comparsa come un fantasma poco più di un mese fa nella mia vita, l’altra è una frase che mi hanno detto la settimana scorsa quando al mattino presto vado in bici sul lungomare e incontrando un amico gli ho detto “certo che anche te non dormi molto “… e lui mi ha risposto così: “Money Never Sleep”. Varie persone mi chiedono come faccia a fare tutto ciò: fragranze gin amari il mio lavoro al bar tra Parigi e Milano i seminari per le convention i libri che scrivo e che leggo il pugilato, che ho iniziato a fare 15 mesi fa e che mi ha salvato da un buco nero in cui stavo cadendo senza via di uscita. La mia risposta è molto semplice Oscar non dorme… e sogna ad occhi aperti.

La prossima fragranza si chiamerà
“Dreames Never Sleep”.

foto Andrea Granatiero
Collezione di Herbarium a Parigi

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di Oscar Quagliarini

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