Il complesso montuoso del Matese occupa una vasta area tra Molise e Campania, costituendone l’elemento di forte unità paesaggistica. Questo territorio rappresenta il cuore dell’antica civiltà del Sannio: in esso sono presenti numerosi centri storici ben tenuti che conservano ancora oggi forti caratteri identitari. Di grande importanza in queste aree è la presenza del Tratturo, che usavano i pastori per trasferire mandrie e greggi da un’area di pascolo a un’altra. Attualmente questo tracciato, uno dei più integri e meglio conservati in Italia, non è più in uso come direttrice della transumanza, ma costituisce uno dei maggiori elementi di memoria della tradizione del luogo.
All’interno di questo contesto gli architetti Giulia Menzietti, Antonio Sollazzo e Pino Sollazzo hanno realizzato due differenti progetti: Antichi sentieri per nuovi itinerari alla riscoperta del Matese, e Terra de la Speneta. Il primo è una rete di sentieri che connette 14 comuni dell’area individuata dalla Strategia SNAI, mentre il secondo si inserisce nel tracciato del precedente e lo declina a una scala minore, raccordando il centro storico del borgo di Spinete ai vari insediamenti circostanti.
Nel primo progetto, un percorso di 135 km, viene configurato ripristinando antichi sentieri di montagna e rendendoli fruibili alla mobilità dolce. Il potenziamento della rete slow, l’implementazione delle attività outdoor e la conoscenza del patrimonio e delle risorse naturali presenti diventano gli strumenti per aprire questi territori alla fruizione di turisti e residenti. L’intervento colloca, sul tracciato individuato, una serie di piccole aree di sosta: leggii informativi dei profili montuosi, piccoli rifugi, sedute e cannocchiali sul paesaggio, tutti elementi leggeri e facilmente rimovibili. Acciaio corten e legno, declinati in piccoli gesti formali, silenziosi e sensibili ai paesaggi offrono a escursionisti, turisti o alle comunità autoctone, momenti di riposo e allo stesso tempo di conoscenza del territorio geografico ambientale.
Il secondo progetto, Terra de la Speneta, prevede un tracciato di percorsi che connette il borgo storico di Spinete (Campobasso) a una serie di insediamenti posti negli immediati dintorni. L’intervento disegna questo sistema con l’obiettivo di rendere turisticamente attraente questa rete di piccoli borghi e frammenti di comunità. Il percorso si sviluppa in un circuito principale di circa 11 km che attraversa il borgo principale per poi snodarsi attraverso le borgate. Anche in questo progetto sono stati individuati dei punti privilegiati di osservazione del paesaggio, con diverse configurazioni in base ai luoghi e ai tempi. Il racconto del territorio e la percezione del paesaggio guidano la prima area di sosta, collocata nella località Fosso Fontanone. In questa zona lo studio realizza una serie di portali all’interno dei quali è possibile passare, sedersi e sostare leggendo parte della storia del borgo di Spinete. Le pareti di questi elementi, realizzati in acciaio corten, sono incise con il racconto dei capitoli storici del paese e con la spiegazione del progetto stesso. I caratteri del testo aprono uno spiraglio continuo sul paesaggio, filtrando la luce e modificandosi, ogni volta, in base al colore e alla luminosità del cielo.
Altro punto di sosta si colloca in località Sebbioni: su un’area comunale a ridosso di una fontana, una composizione di elementi geometrici identifica un piccolo spazio di relazione, dove totem, fioriere o piccole sedute offrono l’occasione per fermarsi, osservare il paesaggio e leggere informazioni e storia della località di riferimento. Altre occasioni di sosta si concretizzano nelle comode chaise lounge, in corten rivestito in legno, collocate in punti nevralgici di osservazione del paesaggio nei siti di Faggeto e Colle Crugnale.
Entrambi i progetti condividono alcune riflessioni, che concepiscono questa macro area del Matese come un Laboratorio a Cielo Aperto capace di restituire delle eccellenze, storiche e ambientali, a comunità non sempre consapevoli delle risorse del proprio territorio. Risulta fondamentale, in questi processi, lo sviluppo di una cultura di area, elemento determinante per rafforzare i rapporti identitari tra questi territori e i loro abitanti, e per la formazione di una cultura dell’accoglienza. Gli interventi mirano ad un percorso integrato e condiviso che coinvolga le comunità locali, importante elemento di trasmissione di conoscenze (oltre che di informazioni), in quanto custodi dei luoghi e garanti di uno sviluppo sostenibile per il territorio.