“L’architettura è bella se porta speranza, per un nuovo mondo idee e lungimiranza” ci dice in rima Ukko de Ukki, invitandoci a riflettere sull’importanza di costruire un futuro migliore, mattone dopo mattone. L’idea della costruzione di un futuro migliore attraverso la diffusione di semi che, nel tempo, saranno in grado di germogliare, permettendo di riconoscere e apprezzare la bellezza, desiderare qualità e, eventualmente, produrre edifici e spazi piacevoli, non solo tramite l’azione progettuale, ma anche creando occasioni ed eventi che favoriscano la qualità, è alla base della volontà del nostro gruppo di ricerca di lavorare con i bambini attraverso la lente dell’architettura.
“Come impara l’architettura un bambino?
Con l’utopia, la capacità d’immaginare qualcosa di buono che non esiste e crearlo (e per farlo ha bisogno delle tecniche delle arti).Con la poesia, la capacità di alterare l’ordine della grammatica ricevuta in eredità per sviluppare una comunicazione più profonda (tutte le arti sono comunicazione e hanno una grammatica propria). Con la natura, la capacità di creare una narrazione personale dentro la narrazione collettiva che ci dà vita (il bambino cresce come un albero dentro il bosco millenario che lo accoglie). L’architettura, come le altre arti, significa cose concrete: un edificio, una città, un quadro, una scultura, un romanzo, una performance. Per esempio, quando vedo una scultura del Neolitico, nasce una comunicazione tra me e il suo autore, una comunicazione che mi cambia, migliorandomi. Per questo, imparare
l’arte significa imparare a fare cose concrete. Il docente di architettura insegnerà al bambino tecniche, metodi e processi artistici che gli permetteranno di realizzare quello che lui immagina nella sua mente rafforzandone la voglia di superarsi. Vale a dire, costruire il suo mondo (utopia) con il dominio del linguaggio (poesia) a partire dalla narrazione personale che si aggancia a quella collettiva (natura).
Il processo di “creazione artistica è il processo educativo”, Jorge Raedó, Insegnare l’architettura ai bambini con l’utopia, la poesia e la natura.
In: Domusweb 2018/10/23.



È stata proprio la volontà di trasmettere un sistema di strumenti per sviluppare consapevolezza sul mondo circostante la scintilla che ha permesso l’avvio di un’iniziativa come SOUxAncona. SOU è la prima scuola di architettura dedicata a bambine e bambini in Italia e una delle poche esistenti al mondo. Il suo obiettivo è promuovere attività educative che coinvolgono l’architettura, l’urbanistica, l’ambiente, la costruzione di comunità, includendo anche l’arte, il design, il verde e l’agricoltura urbana. Il progetto nasce a Favara, in provincia di Agrigento, grazie all’idea di Andrea Bartoli e Florinda Saieva come gemmazione delle straordinarie iniziative socio-culturali dedicate alla rigenerazione urbana ideate e attuate nel centro agrigentino con la loro Farm Cultural Park. La scuola SOU arriva ad Ancona per iniziativa dell’architetto Gianluigi Mondaini, professore ordinario di Composizione Architettonica e Urbana presso l’Università Politecnica delle Marche.
Grazie ad una stretta collaborazione con il suo gruppo di ricerca, Hub for Heritage and Habitat, con il Comune di Ancona e con il sostegno di numerosi sponsor e partner locali, lo scorso settembre 2024 ha aperto le porte la prima scuola di architettura per bambini delle Marche, situata proprio nel capoluogo. La proposta ha l’ambizioso obiettivo di stimolare la consapevolezza spaziale e architettonica, e di promuovere partecipazione attiva
e consapevole nella creazione e trasformazione degli spazi di vita quotidiana. Le competenze promosse durante il percorso formativo, sviluppate ad una scala adeguata alla fascia di età a cui la scuola si rivolge, spaziano da aspetti tecnici legati all’architettura, all’ingegneria e al design, includendo abilità trasversali come il pensiero critico, la collaborazione, la comunicazione e la responsabilità civica. Con il supporto del Comune di Ancona, delle professionalità messe in campo dal gruppo di ricerca e la varietà di ospiti esperti coinvolti, SOUxAncona si configura come un laboratorio dinamico dove i giovani apprendono a percepire, apprezzare e contribuire allo sviluppo armonioso della loro comunità, attraverso l’architettura e la creatività. L’obiettivo
è stimolare le nuove generazioni a diventare promotrici di idee consapevoli che possano valorizzare e migliorare gli spazi e il tessuto urbano in cui vivono.

Grazie al patrocinio del Comune di Ancona, come promotori istituzionali, Marco Battino, Assessore all’Università e alle Politiche Giovanili, e Antonella Andreoli, Assessore alle Politiche Educative hanno facilitato la creazione di una rete di contatti con le scuole della città
per promuovere e diffondere l’iniziativa e hanno messo a disposizione lo spazio del Centro di Aggregazione Giovanile di Torrette come sede della scuola, un luogo progettato proprio per favorire l’esplorazione e l’incontro tra i più giovani.
La SOUxAncona adotta un approccio innovativo con lezioni partecipative e laboratoriali che non hanno l’obiettivo di formare futuri architetti, ma fornire strumenti per comprendere ed avvicinarsi all’architettura, al design e ad altre forme d’arte, proponendo anche di potenziare competenze trasversali di cittadinanza, favorendo una comprensione critica della comunità e stimolando la collaborazione per il suo sviluppo.
L’obiettivo principale della scuola è guidare i giovani studenti nell’esplorazione della loro città e del contesto circostante, un territorio che funge da raccordo tra la costa adriatica e le colline marchigiane. I partecipanti sono invitati a indagare le debolezze del territorio, esplorare risorse possibili e formulare proposte di miglioramento da diversi punti di vista. Questo percorso didattico, strutturato in attività settimanali distribuite durante l’anno scolastico, abbraccia l’analisi dell’architettura, della storia, dell’arte e del paesaggio della città, assicurano un percorso formativo continuativo, volto a far comprendere loro la qualità degli spazi in cui vivono e a promuovere valori di partecipazione e impegno sociale, che si concretizzano nella città e nei suoi spazi pubblici attraverso i temi delle lezioni.
Un elemento distintivo del progetto è la collaborazione con esperti di vari ambiti disciplinari, che intervengono durante le lezioni interattive raccontando brevemente la loro storia e la loro “arte”. Oltre agli esperti di architettura, urbanistica, design e costruzione, settimanalmente vengono coinvolti professionisti di aree affini, come progettisti del verde urbano, esperti di progettazione nautica, storici dell’arte, scenografi e costumisti, artisti, grafici, esperti di comunicazione, accoglienza e ospitalità, street artists. Ciascuno di questi professionisti, attraverso workshop specifici, contribuisce a trasmettere ai bambini la complessità del progetto e dello spazio abitato, offrendo prospettive multidisciplinari che arricchiscono l’esperienza educativa.
Ogni anno, le attività didattiche ruotano attorno a un tema selezionato dal comitato scientifico della scuola, che viene poi sviluppato sotto i diversi punti di vista degli esperti locali e conoscitori del territorio. Per l’anno scolastico 2024/2025, le scuole SOU d’Italia affrontano il tema unificante di “Costruttori di Pace”; questo argomento guida le attività didattiche, invitando i bambini a riflettere su come architettura, arte e design possano favorire un mondo più armonioso e inclusivo.


Adottando la metodologia del Learning by Doing, SOU si afferma come un modello di innovazione sociale e culturale. Sul piano educativo, SOUxAncona utilizza approcci didattici innovativi e partecipativi, mirati a coinvolgere attivamente gli studenti e a valorizzarne le potenzialità individuali. Al centro del progetto vi è il metodo montessoriano della “didattica del fare”, che ispira un apprendimento basato sull’esperienza diretta.
La scuola accoglie bambini dalla terza elementare alla seconda media, proponendo attività laboratoriali organizzate da esperti del settore. Ogni settimana viene esplorato un argomento stimolante, dando vita a un’occasione per scoprire, creare e imparare in un modo nuovo e appassionante. Le lezioni combinano momenti introduttivi, brevi, coinvolgenti e mai meramente trasmissivi, seguiti da attività laboratoriali pratiche, che promuovono l’apprendimento attraverso l’azione e il confronto diretto con la realtà: durante i laboratori vengono proposte azioni e dispositivi di gioco come elementi che aiutano a immaginare temi e a configurare spazi, che fungono da inneschi per la creazione e l’apprendimento dell’architettura e dell’abitare nel suo senso più aperto. Questa lettura e interpretazione dell’architettura e della città, e soprattutto delle relazioni che queste permettono, afferma la costruzione di spazi non solo come soluzioni a problemi di efficienza o utilità, ma come generatori di azioni e relazioni tra i suoi abitanti, bambini e adulti, che a loro volta sono parte dello spazio e delle sue trasformazioni. Si tratta, dunque, di attivare e promuovere, attraverso l’attività ludica, partecipativa e collaborativa, la costruzione di un abitare comune come obiettivo finale dell’architettura. Momento fondamentale di ogni incontro è la fase finale in cui i bambini presentano il loro modello, si confrontano e acquisiscono consapevolezza e fiducia sulle loro idee e sul loro operato.
L’esperienza della scuola SOU di Ancona non si limita alla trasmissione di conoscenze: sviluppa abilità pratiche, sensibilità artistica e un profondo senso di appartenenza alla comunità. La sinergia tra teoria e pratica permette di approfondire la complessità dell’architettura
e degli spazi urbani, stimolando l’interesse dei bambini e arricchendo la loro esperienza educativa. La progettazione collettiva è uno dei momenti centrali del percorso: gli studenti sono coinvolti attivamente nell’elaborazione di progetti destinati al miglioramento della città, lavorando in team per trovare soluzioni concrete alle sfide architettoniche e urbanistiche del territorio. Questo approccio non solo stimola la creatività, ma promuove anche un maggiore senso di responsabilità verso la comunità e l’ambiente, contribuendo alla formazione di cittadini consapevoli, capaci di apportare un contributo significativo alla crescita del loro contesto urbano.

A completare il percorso formativo, sono organizzate visite guidate nei luoghi più significativi della città, come parchi, edifici storici, teatri e spazi espositivi. Durante queste uscite, gli studenti osservano il contesto urbano con uno sguardo critico, analizzandone le caratteristiche e proponendo idee di riqualificazione che rispecchino una visione consapevole e creativa della città. Queste esperienze si integrano armoniosamente nel programma didattico, offrendo opportunità uniche per mettere in pratica le conoscenze acquisite e per sviluppare una comprensione più profonda del rapporto tra teoria e realtà urbana.
L’idea alla base di questo progetto è quella di avvicinare i bambini alla comprensione dello spazio, delle sue qualità formali e del suo ruolo come luogo capace di favorire l’incontro tra le persone, ripensando i rapporti tra l’architettura, il gioco e l’arte come manifestazioni inerenti
la quotidianità del vivere: attraverso il gioco stesso e azioni creative si cerca di trasmettere quanto le forme dei luoghi e degli edifici influenzino la dimensione collettiva, partecipativa e trasformativa. Guidare i bambini nella scoperta della bellezza, significa gettare le basi per una società più attenta e consapevole. Imparare a immaginare, progettare e collaborare non contribuisce solo a costruire ambienti urbani più armoniosi, ma stimola anche una sensibilità collettiva verso il bene comune. Mattone dopo mattone, gioco dopo gioco, SOU ci insegna che l’architettura non è solo creazione di edifici, ma può essere un processo educativo e culturale che permette di coinvolge immaginazione, collaborazione e sensibilità in ogni azione progettuale e costruttiva. Guidare i bambini nella comprensione dello spazio significa prepararli a plasmare un futuro più consapevole, dove la bellezza e la qualità dei luoghi diventano il punto di partenza per costruire comunità più armoniose e partecipative.