Demanio Marittimo
- 2022

Visions&Tools Edizione 12

Demanio Marittimo KM-278 è una maratona dedicata alle arti, all’architettura, al design e alla dimensione adriatica, curata da Cristiana Colli e Pippo Ciorra. La XII edizione, come ogni anno, si svolge sulla spiaggia di Marzocca di Senigallia venerdì 22 luglio, 12 ore ininterrotte, 6 pm/6 am.

Il titolo di questa edizione è VISIONS&TOOLSun filo conduttore che rimanda al “sentire”, alla capacità di pre-visione e all’urgenza di elaborare nuove tattiche per affrontare gli scenari futuri. La scelta dei temi, degli ospiti, e dei dialoghi è allo stesso tempo visione e strumento, prospettiva e gesto, intuizione e pratica. L’incastro virtuoso con Marzocca Re-Lab, il programma rigenerazione culturale di Marzocca coordinato dall’Associazione Demanio Marittimo lungo gli ultimi sei mesi, è il manifesto implicito, l’invito a immaginare il futuro attraverso punti di vista, sguardi e strumenti nuovi.

VISIONS

di Cristiana Colli

Immaginare le montagne dei Sibillini come trame della materia che si sfoglia in ostie di travertino. Sentire il pane che non profuma e si fa pietra, sulla tovaglia bianca davanti al mare d’Oriente, resistenza gentile col più simbolico dei segni. Guardare la spiaggia come l’ha vista lui – una lunga strada di sabbia, parole (e pallone) – un’ispirazione, una citazione. Riconoscere la casa, la natura, il corpo, lo spazio, l’ecosistema come infinite metamorfosi che ci riguardano, più che mai. Cercare la mappa nelle mappe in cammino, nelle visioni del mondo, negli orizzonti della prossimità e nelle sensibilità RGB delle digital humanities. A questi sentimenti solidi ma friabili la 12° edizione offre cinque architetture che atterrano in sequenza sulla spiaggia di Marzocca, e sembrano trattenere un tempo infinito, tra ciò che non c’è più e ciò che non c’è ancora – in mezzo l’epifania, in cui ritrovarsi e riconoscersi. Sono monumenti temporanei, lanterne delle interrogazioni e della contemplazione, learning area che accolgono residenze d’artista, dialoghi balcanici, opere che sono preghiere, riflessioni sulle tante “buone nuove” della ricerca dei concorsi e dell’accesso in architettura, performance che rendono teatrale la geometria degli assi cartesiani, design progetti e vite che sono ancoraggi certi alla disciplina, storie esemplari, tracce di consapevole innovazione. C’è un general intellect adriatico connesso al mondo, una community trasversale e transnazionale di comunità, persone, luoghi, storie, paesaggi che dopo 144 ore lunghe 12 anni ha compiutamente commutato l’inerte di una particella demaniale in un landmark. Punto di approdo, identità e ripartenza. Aumentato oggi dalla preziosa esperienza di Marzocca Re-Lab – fatta di analisi, ascolto, idee sul futuro di una frazione costiera adriatica – che rinnova le preveggenze di un futuro che qui c’è sempre stato. Un tributo speciale. A Ubaldo Fiorenzi, profeta del costruire con la terra cruda, un visionario con i suoi villini a mare e l’urbanizzazione costiera, le case in legno, le sperimentazioni con la Saffa e Giò Ponti; e con lui lei, Giò, la figlia artista che scelse la scultura, e qualche incursione nella pittura, per dispiegare il suo talento. Dai boschi dell’Ucraina alla millenaria “pianura liquida circondata dai monti” dell’Adriatico è un dialogo tra acque e pietre, uno specchio tra risonanze, geologie e antropologie, ogni cosa dentro l’altra. E’ chiaro. La radicalità che incombe è una radicalità che chiama, esige postura e visione, gesto conoscenza e discernimento. Il nuovo mondo chiede cura e cittadinanza, addomesticamento e progetto – ripari esperienze e conforto per il corpo, luoghi del rito per lo spirito. L’alba di un mondo nuovo è questa, ed è in fondo la consegna di ogni Demanio – nel 2022 è anche un dono.

TOOLS

di Pippo Ciorra

La dodicesima edizione di Demanio Marittimo km 278 ha un carattere lievemente particolare. E’ come sempre un’ode all’effimero assoluto e a una comunità che si identifica con un’architettura che dura solo per una notte. Ma allo stesso tempo contiene anche la traccia di un progetto più lungo e strutturato – il programma di rigenerazione urbana di Marzocca ReLab – e di una serie di piccoli importanti episodi avvenuti in questo territorio dall’inizio dell’anno fino ad oggi. E’ un salto importante. Fino ad oggi Demanio viveva sulla contraddizione felice tra uno spazio iper- temporaneo (12 ore di vita) e una comunità invece perennemente connessa, fondata però dalle fragili strutture realizzate in spiaggia. La notte del terzo (o quarto) venerdì di luglio decine di persone convenivano sulla spiaggia di Marzocca per raccogliere idee e con queste idee promulgare visioni. La comunità di Demanio, insieme alla scuola di architettura di UNICAM, agli artisti e agli altri soggetti coinvolti ha esteso il suo rapporto col luogo nel tempo e nello spazio. Non più solo una notte di luglio, non solo il rettangolo ideale davanti alla Madonnina. Il rapporto si fa più ampio e più complesso: la rete continua a espandersi nello spazio concettuale ma nello stesso tempo la comunità di Demanio Marittimo comincia a prendere coscienza in modo più puntuale dei luoghi che stanno intorno alla nostra spiaggia e che compongono questo frammento della città adriatica. Piccole e grandi infrastrutture, spazi dismessi o incerti, edifici non più in uso, micro-landmarks che diventano riferimenti nazionali o addirittura internazionali, residenze sparse, linee morbide di frontiera tra territorio turistico e insediamento rur-urbano. L’attenzione a Marzocca, insomma, insieme al tessuto di intelligenze e desideri globali che popolano Demanio, diventa la metafora esplicita di quello che ci aspettiamo da questo progetto: conoscere e provare a intervenire su Marzocca per interpretare e progettare il mondo intero. Marzocca come la città adriatica la città adriatica come un mondo dove le vecchie categorie di città, campagna, residenza, servizi, permanenza e temporaneità non hanno più gran senso. I “punti cardinali” della serata danno il senso dell’ampiezza e dell’interconnessione cui ambisce Demanio; Pasolini, intellettuale universale eppure legato alla microscala della spiaggia e del calcio, i grandi architetti internazionali e le emerging talents locali per ricordarci che la complessità interdisciplinare del presente non può escludere l’architettura e il progetto, l’arte e la filosofia come alimento essenziale e non-standard, i progetti istituzionali e quelli di “guerrilla” come terminali di una ricerca su “come si costruisce lo spazio comune” e l’idea di comunità.

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