Demanio Marittimo
- 2018

Coexistence Edizione N°8

Coesistenze

Cristiana Colli

Le parole. Che scandiscono il tempo ora dopo ora, suggeriscono associazioni, contraddizioni, intuizioni. Dopo comunità, coesistenze. Una questione plurale, come lo sono i soggetti, ontologica prima e oltre ogni rappresentazione funzionale. Una questione vitale, che tocca l’esistenza profonda, l’essere con le sue domande radicali. Una questione progettuale, alla ricerca della forma che contiene il valore, del significato che concepisce lo spazio, della necessità che considera la fruizione. Infine una questione sociale sul senso dello stare insieme nello spazio pubblico, sul confine tra individuo e collettività. Come comunità, coesistenze è una parola interconnessa che assume identità nella relazione.
Di questo si occupa nella tappa di Marzocca Housing the Human. Il gesto. Che accoglie riconosce e rinomina i segni e le coesistenze dentro la città adriatica, la percorre, la attraversa e la connette con l’Oriente d’Europa e i Balcani. Da quel paesaggio adriatico estremo, un limes poetico irriducibile, stretto tra pressioni diverse, tra la natura inesorabile e le infrastrutture necessarie, l’installazione sonora di Sislej Xhafa è un dispositivo che dissimula paesaggio e un orizzonte che non c’era. La terra. Che è quella promessa, l’idea che sta un attimo prima di ogni azione pensata e praticata, che sia oltre un mare o dentro un
grattacielo; quella in movimento che ha squassato le montagne e con i sassi i luoghi, le coscienze, le esperienze ma è in cammino verso un futuro che c’è sempre stato, come in cammino fu quell’alchimista visionario, occhi di fuoco e capelli di vento che 150 anni fa scelse da un nowhere impossibile la cura, natura talento e intelligenza per guarire i mali del corpo e onorare i piaceri dello spirito; quella bianchissima, conclusa ma infinita – 10×10 – che accoglie Unnamed. Il Demanio. Che ha scelto di riconoscere l’unicità irripetibile di una particella, di nominare ciò che era senza nome, di aumentare un tempo piccolo e uno spazio
chiuso in un cloud infinito, e così ha sperimentato in vitro le coesistenze come vocazione e necessità. Lasciando che quel perimetro – fisso ma permeabile – nel quale ritrovarsi ogni anno il terzo venerdì di luglio, 6pm/6am, si mantenga nodo e hub, infrastruttura utile, common ground tra gli archetipi della storia e le vibrazioni della modernità.

The words of coexistence

Pippo Ciorra

L’ottava edizione di Demanio Marittimo Km. 278 coincide con l’inizio di due nuove iniziative
di carattere internazionale. La prima, pertinente a uno dei momenti essenziali dell’ideazione dell’evento, consiste nella scelta di collaborare ogni anno con una diversa istituzione educativa per la selezione del team di progettisti dell’allestimento. Quest’anno la scelta è ricaduta sul Royal College of Architecture di Londra, una scuola che da sempre ha impostato la formazione sulla libertà espressiva e sul dialogo stretto tra architettura design e arte. La seconda iniziativa, altrettanto importante, riguarda una nuova alleanza e collaborazione intrapresa dal gruppo di Demanio Marittimo sul piano della ricerca artistica, progettuale e sociale. Da quest’anno infatti il nostro evento coincide con il workshop iniziale del progetto Housing the Human, un network internazionale e interdisciplinare che coinvolge soggetti e istituzioni in Germania, Danimarca, Belgio e Italia e che punta a stimolare la ricerca espressiva e progettuale nel tentativo di interpretare in positivo le mutazioni
e i cambiamenti che il nostro tempo impone alla relazione tra la molteplicità di individui che
condividono lo spazio e le comunità nelle quali che volenti o nolenti devono ritrovarsi.
Grazie alla naturale comunanza di temi e di intenti Demanio Marittimo e Housing the
Human condividono sia il tema – la coesistenza (co-existence) – sia un ampio numero di ospiti, che corrispondono al team curatoriale di HtH, agli esperti invitati e ai quindici partecipanti selezionati dai curatori. Tra questi ci sono progettisti, ricercatori, artisti, designers, media e performing artists, tutti sollecitati dai responsabili della ricerca a proporre nuove soluzioni a prototipi spaziali e relazionali della convivenza che non possono più basarsi sulle certezze disciplinari e sociali del Novecento. Dopo gli incontri che si terranno a Marzocca a margine e all’interno di Demanio, ognuno dei quindici candidati sottoporrà ai curatori il progetto di un prototipo (spaziale, oggettuale, abitativo…) pensato per favorire
la relazione tra individuo e collettività in un mondo in cui alcune tra le parole più importanti
– come privacy, intimità, sicurezza, welfare, spazio pubblico e via dicendo – stanno profondamente cambiando. Negli incontri successivi i curatori e gli esperti sceglieranno
cinque proposte e offriranno agli autori un grant per realizzarle. I risultati, che verranno
esposti per la prima volta a Berlino nella prossima primavera, potremmo poi certamente
vederli nella prossima edizione di Demanio Marittimo Km. 278.

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