Il 19 luglio 2019 l’appuntamento della notte dedicata all’architettura, alle arti e al design si è celebrato ancora una volta dalle 6 di sera alle 6 del mattino, al km 278 del litorale adriatico, nello spazio rituale della spiaggia di Marzocca. Il progetto, a cura di Cristiana Colli e Pippo Ciorra e promosso da Mappe, si è svolto con la collaborazione del MAXXI, Museo delle Arti del XXI secolo, del Comune di Senigallia, della Regione Marche e il supporto di un’ampia rete di imprese, istituzioni e associazioni culturali nazionali e internazionali.
L’allestimento
Per la nona edizione la scuola partner prescelta è stata la Facoltà di Architettura di Zagabria. Lo spazio pubblico, l’ambiente tra mare terra e cielo – progetto Don’t stare at my window – porta la firma di un team tutto femminile – Ivana Maric, Rea Mihelko, Zrinka Peric, Nika Voivoda.
L’architettura
Il filo conduttore di Demanio è la dimensione adriatica considerata come geografia, immaginario, piattaforma multidisciplinare e multiculturale, elemento di collegamento con l’altra sponda. Il tema della nona edizione è stato Eurotopia, intesa sia come ultima ‘utopia realizzabile’ che come spazio di rappresentazione e sviluppo sociale, culturale, professionale. Eurotopie era stato anche il titolo del Padiglione Belga all’edizione 2018 della Biennale Architettura dato dal collettivo Traumnovelle, che ha raccontato a Marzocca quell’esperienza e la loro attività di progettisti e ricercatori europei. Il dialogo sull’architettura ha coinvolto anche i curatori del Padiglione Tedesco nel 2018, con Lars Krückeberg, del gruppo GRAFT di Berlino.
Il rapporto tra architettura e riqualificazione urbana è stato esplorato in relazione ad alcune esperienze eccellenti della provincia italiana, come il museo M9 di Mestre realizzato dallo studio berlinese Sauerbruch Hutton, tra le compagini più affermate nel panorama architettonico internazionale.
Il caso di Reggio Emilia, che ha avuto nell’architettura il suo più netto tracciante di sviluppo, è stato approfondito con l’architetto Andrea Zamboni – autore della riqualificazione e del restauro dei Chiostri di San Pietro, un progetto pluripremiato – e con Massimo Magnani del Comune emiliano, project manager di tutti i progetti più qualificanti del territorio – dalla Stazione dell’alta velocità con i tre ponti di Santiago Calatrava ai Chiostri di San Pietro, al #Capannone 18 delle Ex Reggiane, fino alle connessioni tra il centro e l’area collinare. Ancora di progetti e temi importanti, tra Croazia, Europa e regione adriatica, ha parlato Mia Roth Cerina, fresca vincitrice del premio nazionale di architettura del suo paese.
L’arte
Il focus sull’arte ha accolto il gallerista Franco Noero che ha raccontato con Michele Masneri lo sviluppo della sua galleria in relazione a diversi luoghi della città di Torino, dalla Fetta di Polenta a Piazza Carignano fino allo spazio industriale di via Mottalciata. L’arte è stata affrontata da differenti punti di vista: oltre alle storie di gallerie e galleristi, quelle dei grandi eventi internazionali – la Biennale con il racconto dei Padiglioni Nazionali più celebrati dell’edizione 2019, quelli della Lituania e del Ghana – e quelle di artisti che si sono imposti nel panorama contemporaneo – come Enrico David – tra i tre autori del Padiglione Italia – in dialogo con Rita Selvaggio.
Il talk Home Cultural Home ha messo a confronto diverse esperienze in cui la dimensione e la condivisione domestica diventano contesto di produzione culturale con Giovanni Gaggia, artista e fondatore di Casa Sponge, Alvise Giacomazzi, architetto e fondatore di 2.73, Tobia Tomasi, fondatore di Casa Punto Croce, Alessandro Fonte architetto e artista, membro di nanotourism, e gli artisti Jean Lorin e Beatrice Meoni, moderati dall’architetto Silvia Susanna.
Architettura e design
Marco De Michelis ha tenuto una speciale lezione sul Bauhaus, altro pilastro fondativo della cultura moderna europea, per celebrare il centesimo anniversario della sua fondazione a Weimar.
Il Maestro del Territorio omaggiato da questa edizione è stato l’architetto e urbanista Giancarlo De Carlo, in una conversazione tra Margherita Guccione, Paola Nicolin, Manuel Orazi e Francesco Benelli, mentre il gruppo Radioarchitettura ha approfondito la condizione dei giovani architetti in Europa e presentato una ricerca sui laureati marchigiani che lavorano all’estero insieme a Traumnovelle e al gruppo milanese Eterotopia.
Alessandro Masserdotti dello studio DOTDOTDOT di Milano ha esplorato, insieme a Marco Sammicheli, le frontiere e le evoluzioni del design della comunicazione, con le sue interazioni digitali e multimediali.
La cultura industriale
Non poteva mancare nell’anno dedicato al Patrimonio lo sguardo sulla cultura industriale che rappresenta un fattore cognitivo e competitivo del made in Italy nella prospettiva storica: con Marco Montemaggi, Francesca Molteni ed Emanuele Sacerdote si è parlato di heritage marketing e brand identity come fattori di sviluppo a traino culturale. Il 2019 è stato anche l’anno che ha ricordato i 60 anni di fondazione di Inarch – rappresentato in un talk da Andrea Margaritelli, imprenditore di nuova generazione che, dopo il lungo mandato di Adolfo Guzzini, ha inaugurato con la sua presidenza una nuova stagione dell’associazione.
50 anni di allunaggio
Demanio Marittimo.Km-278 ha accolto un altro anniversario speciale, accogliendo una singolare coincidenza tra le data dell’allunaggio e la notte di Demanio. Per ricordare lo straordinario evento il programma ha presentato un talk con Paolo Conte – giornalista scientifico di Rai Radio 3 – Leandro Palestini – giornalista che ha studiato a lungo l’influenza della televisione sugli immaginari contemporanei – e Christian Caliandro – storico dell’arte che ne ha indagato gli immaginari sul versante dell’arte e del cinema – oltre alla live performance Apollo 11. Infine è stato proiettato Reloaded, con Maurizio Martusciello e Giulio Maresca, una performance multimediale fatta di musica, elaborazione digitale e immagini di repertorio della NASA realizzato in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana e il MAXXI per la celebrazione della missione spaziale. Il programma sì è concluso all’alba del giorno successivo, con la consueta maratona video e la tradizionale colazione all’italiana.