Architettura
- Ristrutturazioni

Un tabià rinnovato

Mappe °20


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Tabià ristrutturato
San Pietro di Cadore


progetto di
Maurizio Manoni


In Veneto, a 30 km da Cortina, immerso tra le Dolomiti al confine con l’Austria, nella frazione di Costalta di San Pietro di Cadore (Bl), è stato ristrutturato un tipico fienile in legno, chiamato tabià, utilizzato in passato come deposito per il fieno nella parte superiore, e rifugio per il bestiame in quella inferiore, fornito di un terrazzo, detto “poggiolo”, utilizzato per essiccare il fieno.

Una delle peculiarità dei fienili era quella di riportare nella trave di colmo la data di costruzione, che in questo caso risale al 1898. Molto spesso gli elementi utilizzati per la costruzione provenivano da altri fienili costruiti in passato, che potevano essere smontati per ricostruirne altri in luoghi diversi. Questo era reso possibile dal sistema costruttivo detto block-bau; quindi, solitamente le travi utilizzate erano antecedenti alla data riportata nel colmo.

L’intervento di ristrutturazione è avvenuto nel totale rispetto dell’architettura preesistente, smontando ogni singolo elemento – alcuni rimossi per ripristinarne la verticalità originaria – per poi rimontarli dopo aver messo a piombo tutta la struttura. Il progetto è stato finalizzato a mantenere la composizione originaria sia nella struttura che nelle finiture, quali chiodature, cerniere ed elementi di fissaggio in legno. Il recupero e ripristino dei materiali fanno del legno il vero protagonista in tutte le sue possibili combinazioni: come il larice, scuro nelle sue facciate più esposte a sud e grigio in quelle meno esposte al sole. In contrapposizione troviamo all’interno un legno chiaro in abete nelle pareti e in larice nei pavimenti, che danno spazio a una contemporaneità ritrovata come la resina per le pavimentazioni dell’area giorno e nei bagni. L’effetto finale è quello di una lanterna, con la sua pelle scura all’esterno e chiara nell’interno, posta nei pascoli del Cadore che mira a trovare l’equilibrio tra sostenibilità e design utilizzando il legno come filo conduttore. Il tabià si trova al centro di un’ampia area verde ed è raggiungibile tramite un sentiero di circa 80 metri che attraversa un piccolo torrente.

Una volta arrivati, è possibile entrare da un grande portellone ricavato nella parete del fienile che permette l’accesso al poggiolo a forma di “L”, e da qui attraverso una porta finestra, alla zona living confortevole e accogliente grazie alla stufa a legna, detta stube, realizzata come da tradizione.

Prospetto nord
Prospetto sud
Prospetto ovest

La zona giorno è stata progettata in modo da porre sempre lo sguardo verso le montagne, tramite la finestra a nastro rivolta a sud, che lega i luoghi della casa e li mette in rapporto con il paesaggio, come anche avviene attraverso la porta finestra scorrevole a monte, chiusa dalle antiche e imponenti ante che garantivano l’ingresso originario del fienile. A rendere autentici gli interni del living, oltre ai materiali, sono gli arredi scelti, che mettono in contrapposizione opere di design iconici e pezzi tipici della tradizione cadorina. Particolare importanza è stata posta anche alla grande apertura a nastro: i portelloni che la oscurano ricostruiscono fedelmente il tavolato originale della facciata, nascondendo perfettamente l’apertura. D’altra parte dall’interno, le fessure irregolari fanno filtrare la luce del sole, come avveniva originariamente per mantenere asciutto il fieno. Il living è strutturato a una doppia altezza, che per metà è coperta da un soppalco raggiungibile tramite una scala in legno già presente. Nel soppalco sono stati ricavati posti letto che si affacciano nella zona giorno tramite parapetti in vetro. Il piano terra è raggiungibile tramite una scala interna in larice, che funge da disimpegno al wc. Scendendo alla zona notte, anch’essa progettata seguendo il concetto di comfort e calore, troviamo due camere e un bagno, con mobilio in legno antico realizzato su progetto. Nel bagno è possibile vedere la parete originale del fienile, che, come tutte le parti interne in legno originarie sono state sabbiate con farina di mais, visibile anche nelle travi del soffitto delle camere. Una delle due camere è connessa con l’esterno da una porta finestra, che dà su uno spazio loggiato da cui è possibile entrare in un piccolo magazzino. Altro spazio di servizio è stato ricavato nella soffitta posta sopra il poggiolo raggiungibile da una scala a bilico fissata al soffitto. A sud del fienile un portellone cela una piccola sauna che permette di vivere dal suo interno la vista della montagna e delle sue valli nel più totale comfort e riservatezza. Al suo esterno è poi possibile usufruire di una doccia in simbiosi con la sauna. L’antico edificio è cosi tornato alla luce, mantenendo la sua texture originaria, tanto che anche oggi, a un primo sguardo, sembra essersi fermato a un tempo passato.

Soppalco
Trave di colmo con data
Vista esterno

Credits


intervento

ristrutturazione edilizia con cambio di destinazione d’uso di un Tabià in Cadore (oggetto del P.d.C.)

luogo

San Pietro di Cadore Frazione Costalta, Bl

progetto architettonico

Studio tecnico associato Pradetto di P. Ed. Gianfiore Pradetto Roman e P. Ed. Alessio Danieli, San Pietro di Cadore, Bl

progetto e disegno d’interni

Studio IUAM di ing. arch. Maurizio Manoni, Moie di Maiolati Spontini, An

progettista strutturale

ing. Alcidio Pradetto Coccolo, San Pietro di Cadore, Bl

progettista impianti e isolamenti

ENERGETICA srls di Zandanel Ugo, Pieve di Cadore, Bl

committente

privato

redazione del progetto

2022

realizzazione

2022/2023

imprese esecutrici opere di carpenteria in legno e opere edili di finitura

Casanova Otello snc di Casanova de Marco Otello, San Pietro di Cadore, Bl,

 

serramenti

Termoidraulica e serramenti Somià di Luciano & C. srl, San Nicolò di Comelico, Bl

impianto elettrico

M.E.D. ELETTRIC snc di Baldissarutti Marco, Santo Stefano di Cadore, Bl

impianto idraulico

Casanova P. Maurizio, San Pietro di Cadore, Bl

dimensioni

65mq su due livelli più soppalco, in aggiunta 10mq di soffitta

foto

Maurizio Manoni

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