Elica Corporate a Fabriano è stata plasmata nel tempo su un aggregato compositivo di stabilimenti, palazzine e altri manufatti, i cui spazi sono dedicati a uffici, laboratori, showroom, luoghi d’incontro, mensa, palestra e all’arte contemporanea. Il sistema di micro-urbanistica industriale si sviluppa su percorsi interni ed esterni che confluiscono al parcheggio, raggiungibile con un salto sopra la strada comunale attraverso un ponte. Il ponte pedonale, progettato dall’arch. Riccardo Diotallevi, è stato costruito nel 1999, ed è entrato a far parte del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi promosso recentemente dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Lo scorso anno l’opera è stata oggetto di lavori di riqualificazione con l’introduzione di moderne tecnologie. Le manutenzioni hanno riguardato i ripristini delle superfici del cemento armato e a causa dell’eccessiva aggressione dagli agenti atmosferici la sostituzione di alcune parti della struttura metallica, completando i lavori con le verniciature dalle nuove tonalità cromatiche. Le tecnologie, aggiunte attraverso l’installazione di nuovi impianti, sono state impiegate per il riscaldamento, adottato contro i rischi di scivolamento nelle gelate invernali, e per l’illuminazione al fine di migliorare la visibilità e l’immagine notturna del ponte. L’impianto di riscaldamento di tipo radiante è stato montato sotto le superfici metalliche del calpestio, nell’impalcato e nelle scale, attraverso la stesura e il fissaggio di semiconduttori che distribuiscono il calore per lo scioglimento di gelo e neve.
L’illuminotecnica introduce all’esterno nuovi proiettori con la luce Led RGB che esalta la struttura radiale del ponte, e nei camminamenti interni con nuovi apparecchi segnapasso, incassati nell’impalcato e nel sottogrado delle scale. Il sistema viene ora gestito attraverso un programma (utilizzabile anche da remoto con app telefonica) per la configurazione scenografica nelle differenti tonalità cromatiche luminose. L’architettura diviene così un oggetto spettacolare e uno strumento di comunicazione per le occasioni di festività o eventi particolari.
L’arco a tre cerniere – tipologia strutturale scelta (a suo tempo) per la velocità di montaggio del ponte – ha le due aste sagomate come le ali spiegate di un gabbiano e nella testa un orologio, che sottintende il principio industriale del time to market. I due orologi, sincronizzati in ingresso e in uscita da Fabriano, sono stati sostituiti con nuovi apparecchi, costruiti dall’antica ditta Trebino, fornitrice ufficiale della Città del Vaticano e produttrice dei tanti orologi nei campanili delle chiese italiane. Ora, gli orologi Elica hanno il quadrante opalino retroilluminato come un piatto da tavola, dove girano le lancette-posate, un coltello rosso per i minuti e un cucchiaio nero per le ore, oggetti iconici del design for food.
L’architettura human centric di Elica Corporate è basata sulle dinamiche tra le persone, che possono godere di spazi di lavoro e di incontro, organizzati per migliorare la comunicazione e stimolare le relazioni per progettare, produrre e commercializzare elettrodomestici all’avanguardia.
La realizzazione del progetto generale (arch. Riccardo Diotallevi) ha fatto classificare Elica nel 2011 come prima azienda in Italia e in Europa dove si lavora meglio, secondo i criteri attribuiti da Great Place to Work Istitute. L’intera opera è stata selezionata alla XIII Mostra Internazionale d’Architettura, Biennale di Venezia 2012, nella sezione Le architetture del Made in Italy, a cura di Luca Zevi. Per Elica, la cultura del progetto è un valore imprescindibile, esercitato in ogni sua declinazione e, in questa visione, anche un intervento di manutenzione diventa un’opportunità di riflessione per poter aggiungere qualità alle cose.