Il filo e la trama tra il mare e le colline, tra la città e la metropoli, tra dentro e fuori; il segno e la funzione, il materiale e il progetto, il paesaggio e la città a venire. Softness è un intreccio di storie e di fili. L’origine è i-Mesh, una visione, un materiale e una tecnologia nati nelle Marche, a Numana, sul Monte Conero, per una sistemica e adattiva dell’architettura radicale, capace di proiettarsi nel progetto contemporaneo con Expo 2020 Dubai.
Leggerezza, trasparenza, resistenza, flessibilità e sostenibilità sono parole-chiave. La narrazione sviluppa un percorso di dialogo con architetti e designer, ingegneri e filosofi, accademici e tecnici, e svela processi di ricerca inediti. Con lo sguardo all’ecosistema fragile del nostro tempo. Il film – attraverso l’evoluzione espressiva e tecnologica di questo materiale – racconta un nuovo modello e un nuovo modo di guardare alla cultura del progetto. Le realizzazioni, le relazioni, i protagonisti nel racconto delle loro visioni, si pongono domande radicali sul senso del progetto e dell’abitare oggi. Kengo Kuma e la texture, Cristiano Toraldo di Francia e la trasparenza, Benedetta Tagliabue e i materiali confortevoli, Gabriele Mastrigli e la griglia di Superstudio, Werner Sobek e le nuove tecnologie di costruzione, Lucio Blandini e l’architettura sperimentale di Frei Otto, Mark Gabriel e le performance richieste da Expo 2020 Dubai, Ico Migliore e il valore nidificante dei luoghi pubblici, Margherita Palli e la trama in scena, Edoardo Tresoldi e la rete che si autostruttura, Stefano Catucci e gli spazi affettivi delle città, Lorena Alessio e la 15 minutes city, Alberto Fiorenzi – che ha visto il futuro e ha inventato i-Mesh.
Il film sviluppa riflessioni e racconti legati all’epopea del filo – l’impresa e l’essenzialità della materia prima; alla sfida del progetto che chiede di essere puntuale e globale – con ogni applicazione unica e allo stesso tempo esportabile; al materiale con un alto contenuto valoriale – sostenibilità, creatività, citazione, innovazione, unicità, serialità – e prossimo alla cultura sofisticata ed esclusiva della committenza contemporanea. Infine al materiale e al processo, che incorporano gli immaginari e l’iconografia delle tradizioni visive, religiose, spirituali, culturali, artistiche. Un viaggio, con interviste e immagini di progetti e luoghi – Barcellona, Dubai, Milano, Numana, Roma, Stoccarda, Tokyo – segno di una connessione profonda tra le comunità, gli oggetti, gli spazi. Nomadi, liberi, morbidi, leggeri – dentro le stesse ispirazioni, fili di una stessa trama, abitanti dello stesso nido. Un lungo cammino realizzato nel pieno di un’esperienza radicale come la pandemia. Un tempo in cui la Natura ha ricordato all’Uomo l’irriducibilità di una visione comune e sostenibile dell’ecosistema. La necessità del rispetto e dell’ascolto – Softness, appunto.
Un film di
Cristiana Colli
e Francesca Molteni
Con la partecipazione di
(in ordine di apparizione)
Alberto Fiorenzi
Cristiano Toraldo di Francia
Gabriele Mastrigli
Stefano Catucci
Margherita Palli
Ico Migliore
Edoardo Tresoldi
Benedetta Tagliabue Kengo Kuma
Lucio Blandini
Werner Sobek
Lorena Alessio
Marc Gabriel
Prodotto da
Muse Factory of Projects
Promosso da
i-Mesh
Lingua
italiano / inglese
Durata 42 minuti
Anno 2022