Per secoli l’Adriatico è stato simbolo e luogo di dialoghi multiculturali; per generazini è stato la destinazione per eccellenza, la piattaforma sentimentale e formale di un certo Viaggio in Italia. Sempre il mare d’Oriente, il mare dell’intimità di Predrag Matvejevic, ha disegnato forme di trasmissione della conoscenza e della narrazione, offerto un punto di vista nella modernità, la civiltà dei consumi, le relazioni tra paesaggi, tra costa ed entroterra, appennino e mare. Ancora oggi l’Adriatico è la vacanza, il mare, il viaggio con i suoi immaginari, il mito del loisir e dell’avventura, la cultura e gli eventi, la residenza temporanea che custodisce accoglienza e relazione.
“Camere Con Vista – San Benedetto – Pesaro. Andata e ritorno” è un viaggio adriatico fatto di transito e sosta, esperienza dei luoghi lungo la linea di costa, binari che sfiorano il mare, linee parallele che si rincorrono tra il lungomare e la ferrovia, la SS16 e l’A14 – codici di riferimento e main street – per un’antropologia turistica che ha definito sviluppo urbano e sociale, estetiche e forme di comunità. È un inside out, un limes tra dentro e fuori, tra le colline, il mare e il costruito degli assi orizzontali che attraversano il paesaggio e l’intimità dei luoghi. Villini, colonie, pensioni, piccoli hotel, condomini sono reperti, depositi e dispositivi a partire dai paesaggi che connotano i cortili, le sale, gli spazi comuni, le suppellettili dell’accoglienza, il design degli arredi, e infine le stanze che custodiscono viste e sguardi. Le identità della città adriatica sono un ecosistema di alfabeti e linguaggi, culture formali, manufatti, segni e icone di appartenenze, suoni e voci, insegne e nomi delle tante residenze temporanee, cibi, oggetti e merchandising delle vacanze – allegro e pop, eccentrico e colorato.
Nelle immagini scritte col sole di Paola De Pietri c’è la vita interiore dei luoghi e dello spazio pubblico, gli spostamenti minimi ma radicali del territorio in attesa, in un processo di appropriazione che accoglie il tempo lungo della visione – quando l’estate è una promessa, poi un’elaborazione progettuale, infine un’esperienza di vita; negli archivi immaginari di un film mai fatto di Luca Capuano si stratificano riferimenti e ispirazioni, in un ipertesto delle coabitazioni; nel portolano contemporaneo di Pierluigi Giorgi appare in tutta la sua meraviglia la linea di costa ripresa in piena soggettività, a distanza costante come documento che interroga sulla storia della regione da un punto di osservazione rovesciato – quello della terra vista dal mare.
La restituzione multimediale di Alessio Ballerini accoglie le sollecitazioni poetiche ed estetiche degli archivi come giacimento demo-antropologico nell’incontro con i pionieri – testimoni di una stagione del ‘900 – beni culturali viventi, uomini e donne, visionari, le cui storie ed esperienze sono una preziosa e inestimabile memoria che si fissa e si rigenera come patrimonio comune. In questo primo nucleo di progetto si sono cercate le invarianti adriatiche, le matrici che da decenni rappresentano il desiderio dell’evasione estiva con i suoi riti e miti, fenomeno che si ripete tutte le estati uguale a sé stesso. Il turismo è stato la grande industria del litorale adriatico per tutto il ‘900 – sostenuto anche da un sistema infrastrutturale che ha spostato la vista della costa da terra, e rovesciato lo sguardo del passato quando le città erano pensate per essere viste dal mare, e rappresentate dai pittori secondo questa prospettiva. Il turismo permane economia tra le più attese allo sviluppo delle comunità, ma anche lab di significati progetti e sperimentazioni legate al paesaggio, alla cultura, alla cura – delle persone e delle comunità. La dimensione prismatica del progetto si è arricchita del pensiero di Massimo Raffaeli, che ha dato vita ad una un’antologia letteraria e poetica, essenziale nella creazione e socializzazione di questi immaginari. Nelle sue articolazioni, il progetto sceglie la cultura contemporanea – arte, architettura, design, comunicazione – la letteratura, l’approfondimento socio-economico per favorire conoscenza e consapevolezza sulle storie adriatiche tra coabitazioni dei modelli economici, antropologie e fenomenologie, tra cura manifattura e servizi.
Così le infinite Camere con Vista diventano luogo e metafora di uno sguardo sul mondo.
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto. Agli studenti e ai professori che hanno condiviso analisi, ricerca e progetto. Grazie alle persone che ci hanno accolto e raccontato le storie delle origini; che hanno offerto e condiviso i loro archivi familiari; che hanno concesso le interviste per ricostruire fenomenologie e antropologie lungo la città adriatica. Grazie alla libreria Sapere Ubik per la collaborazione e il sostegno. Camere con Vista – San Benedetto / Pesaro. Andata e ritorno è un progetto vincitore dell’avviso pubblico Strategia Fotografia 2022 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.