MAPPE progetti creature fantastiche
Cristiana Colli
Meravigliose coincidenze collegano un capodoglio spiaggiato a Marzocca negli anni ’30 del
secolo scorso e una mappa appoggiata su un cloud nel Pacifico. Sono tracciati invisibili, eppure collegano paesaggi digitali, città, geografie prossime e remote. Sono parabole sui planisferi, reti teoriche che si studiano nei manuali e poi improvvisamente ricadono a terra, su una spiaggia in una notte d’estate, dentro un progetto che sceglie la rete come metafora, la più archetipica, quella da pesca, come segno gesto e poetica.
Memoria di luogo e ipermodernità che atterra, contamina, trasforma. E sono dati sensibili perché abitano gli immaginari, i progetti di vita, l’appartenenza alle comunità, gli attraversamenti, le migrazioni – quelle culturali, della conoscenza, della necessità.
Così Erasmus Effect – con le “fette”di container come alert – da citazione diventa mappa, paradigma di un contemporaneo che è sguardo, atteggiamento, vocazione. Come quello dell’anconetano Pietro Belluschi e delle creature fantastiche nell’accezione di Ermanno Cavazzoni; o quello delle viralità contenute nell’intrapresa, nelle esperienze, nelle rigenerazioni dello spazio e dei significati. Così i fili aggrovigliati della mappa interattiva in realtà aumentata – un’innovazione di pensiero prima che tecnologica – ben lontani dall’essere caos sono un orizzonte, una texture – vibratile e mobile – una community, un’estensione autoriale e concettuale della vita vera. E l’Adriatico un ecosistema evoluto ed emancipato, una piattaforma fluida per la macro regione delle persone, dei luoghi e delle comunità. Un Adriatico inclusivo chiamato ad essere sempre più hub culturale per accelerazioni sfidanti e metamorfosi a venire.
Gli angeli di Demanio
Pippo Ciorra
Demanio Marittimo km278 è un progetto locale e globale, piccolo nella sua spiaggia appartata e domestica, grande nello sguardo e nelle reti di relazioni che intende instaurare. Per mettere in connessione queste due realtà, quella di Marzocca e dell’Adriatico e quella del MONDO dell’architettura, dell’arte e del progetto, c’è bisogno di snodi cruciali e di acceleratori spericolati, capaci di far viaggiare a gran velocità idee, immagini e persone. Per questo ancora una volta Demanio si pone come un evento bifronte, offrendosi allo stesso tempo come uno di questi hub essenziali alla circolazione del pensiero e alla crescita dei territori e allo stesso tempo come cartografo dei punti sensibili di questo invisibile confine che unisce l’invaso adriatico al mondo. Per questo il programma di quest’anno è un sensore che raccoglie le vibrazioni di aree concettuali dove si realizza appunto il collegamento tra locale e universale, tra la ricerca paziente applicata ai luoghi e la nuvola del confronto culturale planetario. La Biennale di Architettura di Venezia, peraltro curata quest’anno dal nuovo re degli architetti Rem Koolhaas, è l’archetipo degli obiettivi demaniali, che registrano un’ipereccellenza italiana e adriatica e ne sviluppano gli argomenti e le relazioni col mondo. Alla stessa logica appartengono le mostre ospitate o raccontate a Marzocca, come Piccole Utopie, un progetto MAXXI-MAE che sta portando in giro in moltissime città del mondo una selezione ristretta di dieci studi italiani “locali”, oppure il progetto Erasmus, che a partire da una mostra ha cominciato a mappare i percorsi della migrazione dei nostri progettisti. Insieme a questi molte altre storie – progetti di comunicazione o di “occupazione urbana” – ci aiuteranno a estendere all’infinito lo spazio occupato dalla spiaggia di Marzocca, stretta ma infinitamente lunga.
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