L’edificio per il culto è l’ultima parte del grande centro parrocchiale progettato dallo studio continiarchitettura che comprende oltre alla chiesa, spazi per l’educazione e l’incontro, attrezzature sportive e ricreative dando luogo a un sistema urbano di notevole effetto comunitario. Frutto di un concorso del 2006, il progetto sviluppa l’idea di un radicamento al luogo delle strutture edilizie attraverso la disposizione volumetrica e l’utilizzo di materiali locali, relazionandosi con l’abitato con percorsi pedonali che attraversano lo spazio del sagrato che si allarga nella vasta piazza giardino. Elemento fondamentale del progetto è il percorso pedonale pubblico che attraversa il nuovo insediamento, separando i volumi della chiesa da quelli delle attività parrocchiali e suggerendo possibili connessioni urbane con le altre aree pubbliche presenti nell’intorno.
La piazza antistante il sagrato è delimitata oltre che dalla facciata della chiesa, da un semplice muro nella parte a sud e da un portico chiuso verso la strada principale. Tali limiti permettono di ottenere un senso di raccoglimento dello spazio, una dimensione più consona al vivere collettivo, al ritrovarsi di una comunità. Il campanile, posto verso la strada principale e il centro abitato, segnala con la sua altezza la posizione del centro parrocchiale al territorio circostante. La stessa chiesa è concepita come un luogo attraversabile, al cui interno sono collocati i principali spazi della liturgia: l’aula dell’assemblea, delimitata da un recinto murario a terra e da un altro sospeso alla copertura, il battistero di forma cilindrica, la cappella feriale, la sacrestia. La chiesa, con antistante un ampio sagrato che si affaccia a sua volta su una piccola piazza, è collegata al campanile dal proseguimento murario di uno dei suoi lati.
L’immagine complessiva è volutamente ricondotta a una chiara semplicità formale, dove ogni elemento mantiene comunque una sua riconoscibilità allo sguardo di chi percorre i luoghi. Le superfici murarie sono intonacate, i muri laterali della chiesa sono impreziositi da listelli in travertino collocati ogni metro e venti; il battistero immerso in una vasca d’acqua e la cappella feriale sono rivestite interamente in travertino segnalando sulla piazza l’ingresso della chiesa. Il travertino, materiale di facile reperibilità nella zona, è il materiale usato anche per le pavimentazioni interne della chiesa e del sagrato.
L’edificio dedicato al culto si caratterizza all’esterno per la grande facciata in lastre di travertino utilizzate come filtro per intravedere gli spazi interni della chiesa. L’interno accoglie un grande velario ellittico sospeso, luogo dell’assemblea e spazio della liturgia. I luoghi liturgici, fonte battesimale, ambone, altare, sede, crocefisso e tabernacolo sono disposti lungo un percorso che attraversa longitudinalmente lo spazio presbiteriale per concludersi in un giardino dove è stato collocato un ulivo. La disposizione dell’assemblea interpreta i dettami del Concilio Vaticano secondo, con la zona presbiteriale circondata dalle sedute dei fedeli a formare la sostanza del farsi “Chiesa”. L’altare e l’ambone sono collocati frontalmente nei due fuochi dell’ellisse per rimarcare la pari dignità della mensa e della parola. All’interno della chiesa le magnifiche opere artistiche in travertino di Giuliano Giuliani definiscono in modo spirituale i luoghi della liturgia.
Caratteristiche tecniche
Edificio di culto Struttura verticale: muratura in c.a. con cassero isolante a perdere e rivestimento in laterizio.
Struttura orizzontale: travi in legno lamellare.
Struttura velario sospeso: legno lamellare e acciaio.
Struttura facciata: telaio in acciaio.
Finiture
Pareti verticali: intonaco colorato in pasta e listelli in travertino
Facciata: lastre in travertino grezzo fibrorinforzate
Velario: telo in pvc semitrasparente
Pavimentazioni: lastre di travertino
Impianti: riscaldamento e raffrescamento ad aria
Edifici comunitari
Strutture verticali: muratura armata in laterizio
Strutture orizzontali: solai in lastre piane prefabbricate in calcestruzzo
Foto
Gianmarco Corvaro
Domenico Oddi