Le tre tesi sviluppano proposte progettuali per Santa Fe, prima città-porto dell’Argentina posta sul Rio Paranà. La sua origine e la sua posizione sono profondamente connaturate all’acqua. Lungo il suo litorale si può percepire l’originaria importanza di questo triangolo di terra posto tra il Paranà e il Salado, strategico territorio di scambio tra le strade ferrate che innervavano la pampa e i collegamenti fluviali con le importanti città di questa area sudamericana. Qui, accanto ai confusi tentativi della città di ripensare il proprio ruolo, le grandi macchine portuali entrano in risonanza con le stazioni ottocentesche e insieme raccontano, nel loro degradarsi, il progressivo perdersi della fortuna del luogo. Tuttavia, il rapporto instabile e a volte drammatico tra acqua e terra permane quale matrice formale dello spazio collettivo. Qui la grande Avenida costituisce un limite tra la città e il porto mentre l’acqua diviene una soglia liquida tra il porto e il barrio di Altoverde, incrementando divisioni e diversità, sociali ed economiche.
Tra questi due elementi l’area portuale si propone come luogo di possibili relazioni offrendo occasioni per la riscoperta di antichi legami per la storia della città. Le tre tesi indagano quindi aspetti specifici delle relazioni del porto con il patrimonio storico, la trama insediativa e i paesaggi del rio prefigurandone nuovi destini possibili. Le ricerche muovono da un’esperienza diretta fatta a Santa Fe, della durata di tre mesi, usufruendo della scholarship partner countries che prevede di poter svolgere attività di tirocinio propedeutica alla elaborazione di tesi in un paese extra europeo. Nel corso del tirocinio si è avuta la possibilità di lavorare nell’ufficio tecnico dell’ente porto avendo cosi modo di conoscere la realtà portuale e prendere coscienza delle problematiche presenti. Questa attività preliminare ha costituito la base per la successiva esplorazione progettuale svolta al ritorno, presso la Scuola di Architettura e Design di Camerino.