Situata nel cuore della città di Fermo, proprio ai piedi del Duomo, Ognissanti Guest House è una vecchia dimora rinata per accogliere e far vivere ai suoi ospiti un soggiorno unico e speciale. Si tratta di un lavoro di ristrutturazione profonda rispetto a due immobili praticamente abbandonati situati sul lato Nord del centro storico di Fermo. La particolarità che ha subito colpito progettisti e commitennza è stata la presenza di un giardino segreto, nascosto e protetto dai due stessi edifici, all’interno del quale era, inoltre, presente una vecchia legnaia dal cui tetto si scorgeva una vista a 360° dai Sibillini fino al mare passando dal Conero. Proprio questo è diventato il fulcro del concept progettuale; utilizzare l’edificio come schermatura e protezione per il giardino e poterlo rendere fruibile agli ospiti della struttura.
Il lavoro che è stato realizzato nell’edificio parte dal progetto di recupero della struttura originaria, andando a valorizzare tutti i suoi spazi, sia interni che esterni, mantenendo inalterati sia le aperture che i vari livelli, creando così un gioco di piani che caratterizza l’intera struttura e le varie funzioni.
Un altro focus importante al quale è stato dato da subito risalto è relativo ai materiali. Dai pavimenti in cotto e in battuto agli intonaci in calce, dagli imbotti delle finestre al travertino delle scale, tutti gli interni sono curati secondo un unico filo conduttore: la tradizione rivisitata in chiave attuale. Ad esempio il travertino è stato scalfito e segnato nella sua superficie per creare una superficie vibrante, il vecchio battuto a terra è stato riprogettato e attualizzato mediante un getto unico di calcestruzzo misto a un inerte selezionato per ottenere una colorazione tenue e morbida.
L’idea era quella di dar nuova luce e una nuova funzione all’edificio, mantenendo però inalterata la sua anima, in un climax che partisse da un accesso quasi dimesso e che si aprisse via via andando a scoprire i vari ambienti interni in una gerarchia che passa appunto dall’ingresso, l’ampia zona comune e che poi, attraverso la scala in travertino, focalizza e porta lo sguardo verso lo spazio privato del giardino. Quest’ultimo, un vero gioiello nel centro storico, è l’elemento cardine della dimora ed è stato fatto “rifiorire” sfruttando al meglio i vari terrazzamenti per poter godere sia una vera e propria area di quiete verde, sia la terrazza panoramica con una vista che al tramonto diventa unica. A livello progettuale, inoltre, è stata curata anche la caratterizzazione delle singole stanze; il pensiero si è incentrato sul fatto che l’edificio diventasse una dimora che al suo interno ritrovi tutta la bellezza della regione Marche, meravigliosa quanto insolita per la sua diversità di paesaggio e territorio: dalle spiagge indimenticabili, alle forme armoniche e sinuose delle colline, fino ad arrivare ai monti azzurri attraversando storia, tradizione ed arte. Ed è proprio questo percorso, che attraversa la regione, che ritroviamo all’interno delle sue camere. Sei camere con quattro temi diversi.
Gli intonaci, la tradizione e i materiali per le camere ‘Centro storico’ e ‘Cisterne Romane’ riportano nei borghi del nostro entroterra, in particolare tra i vicoli della città di Fermo. Nella camera ‘Colline marchigiane’ ritroviamo quel sapore di artigianalità delle nostre campagne ed il colore delle nostre colline in primavera. Una linea blu orizzontale non ben definita ci avvolge nella camera ‘Mare’, come la linea delle onde che si estende all’infinito sul nostro litorale. Lo skyline che troviamo nella ‘Camera Sibillini’ e nella Camera ‘Sibilla’ è quello che possiamo vedere da Fermo guardando verso le montagne, un profilo preciso e ben visibile che ci siamo immaginati di ammirare una sera d’estate al chiaro di luna. Il risultato finale è una Dimora accogliente ed esclusiva con spazi conviviali da vivere nell’arco della giornata: il giardino segreto, un angolo di pace e serenità, dove natura, storia, paesaggi e culture si intrecciano, dona all’ospite una vista a 360°, dai vicoli di Fermo al mare passando per le colline e arrivando fino ai Sibillini, mentre le grotte interne lo proiettano in un universo onirico dove potersi fermare a riflettere e regalarsi una pausa.