Qua. E là, sulla spiaggia di Marzocca. In contemporanea nei luoghi personali e intimi dei devices, nei paesaggi senza confine dell’etere e nel luogo abituale, davanti alla Madonnina del Pescatore. Col grande schermo come reperto, drive in, installazione, antenna, cinema. Demanio 2020 è una testimonianza, un messaggio, un gesto, una macchina scenica che si prepara all’accoglienza. Online, offline.
Palinsesto
Cristiana Colli
L’etimologia allude alla scrittura che nasce sulla scrittura. Il palinsesto è un’edificazione che presuppone un infinito movimento tra somma e sottrazione, è un monumento temporaneo, una babele di linguaggi, un’eterogenea costruzione di segni – immagini, video, parole, voci, grafie, disegni. Nell’antichità i papiri e le pergamene venivano raschiati per essere riscritti, e così quel supporto impermanente che accoglieva conoscenza e sguardi è una realtà aumentata ante litteram, un atteggiamento o forse una salvezza che presuppone rigenerazione e cambiamento di stato fisico e simbolico. Il palinsesto è una creatura accogliente e rigorosa che si espande e si restringe, si diversifica e si specializza, cambia forma e dimensione, trattiene e rigetta; ha regole, grammatiche e alfabeti rigorosi; è un corpo vivo. Demanio un palinsesto lo è sempre stato con capisaldi che nelle tante riscritture sono fari di orientamento. A loro dedichiamo un taccuino animato, un campo base di idee e tematismi con diritto di sorvolo sul paesaggio che ci circonda, con la sensibilità degli insiders che ci hanno aiutato a leggere trame punti e traiettorie, con la curiosità di ascoltare voci comprendere suoni riconoscere parole. Il Demanio dei 10 anni è un Demanio Altro, un palinsesto di trasmissione online e offline, un salto di paradigma, quindi una questione cognitiva. È uno schermo nella rete; è uno schermo sulla spiaggia di Marzocca tra cielo e mare – drive in, cinema, installazione – un reperto, una presenza totemica e demiurgica che celebra l’assenza e mantiene, diversamente, la presenza di Demanio come hub culturale. Così la trasmissione al mondo è una testimonianza che avviene nei luoghi personali e intimi dei devices, nei paesaggi senza confine dell’etere e nel luogo abituale davanti alla Madonnina del Pescatore. Siamo entrati in una terra sconosciuta fatta di relativismi, dilatazioni del tempo e dello spazio, con salti e ponti tra i devices che intervengono sui modi della fruizione, sull’idea di simultaneità e interrelazione – personale e collettiva. Con la dimensione specchiata e continuamente moltiplicata tra l’intimità privata dell’online e l’intimità pubblica della spiaggia che agisce da frontiera, non più eludibile nella progettazione e programmazione culturale. In un ecosistema sovvertito lo schermo con i suoi immaginari – piccolo o grande che sia, vero o virtuale che sia – ci illumina e ci avvicina. Come la Statua della Libertà nel Pianeta delle Scimmie è uno statement, in bilico tra ciò che emerge e ciò che resiste, è il fiato sospeso per la meraviglia di quella chiusura all’alba che permane come prospettiva. Futuro.
Decimanio
Pippo Ciorra
L’edizione 2020 di Demanio Marittimo Km 278 è dominata da due temi diversi e contrapposti. Da un lato l’entusiasmo venato di orgoglio per aver raggiunto la decima edizione, che rappresenta per tutti noi un traguardo tutt’altro che scontato. Dall’altro la strana piega spazio- temporale nella quale l’evento deve svolgersi, con la pandemia – e le restrizioni che la accompagnano – in fase calante in Italia e in buona parte dell’Europa, ma che è ancora nella sua fase più violenta in paesi vicini come la Gran Bretagna o più lontani (ma abituati a un gran viavai con noi) come gli Stati Uniti o il Sudamerica. Nella tensione tra due sentimenti così contrapposti si è definito lo spazio concettuale per questa decima edizione, che grazie alla buona volontà e agli sforzi di tutti si svolge in presenza, e nel pieno rispetto delle norme anti-contagio, perché è “in presenza” che pensiamo si producano i valori umani essenziali dell’arte, della cultura, della civiltà sociale. Con lucidità e ottimismo abbiamo quindi scelto di costruire l’orizzonte tematico di Demanio 10 all’incrocio tra la ricognizione delle questioni affrontate nelle nove edizioni precedenti e l’ambizione di comprendere come si costruisce oggi uno sguardo acuto sul futuro delle discipline e delle comunità che ci sono vicine. Il COVID peraltro ci costringe a riconsiderare dentro ai nostri progetti alcuni concetti essenziali, di cui già in passato abbiamo discusso: la globalizzazione “virale”, il ruolo della tecnologia, quello dello spazio domestico, la flessibilità efficace e allo stesso tempo minacciosa degli spazi del lavoro, che ormai ci seguono anche in cucina o in macchina, le implicazioni complesse delle migrazioni, della diseguaglianza sociale, della conquista urgente di diritti da parte delle minoranze. Questi (e altri) saranno infatti i temi su cui discuterà, dal vivo e “in differita”, in presenza e online, nella sera del 17 luglio, in un contesto più raccolto e controllato del solito, e forse proprio per questo più adatto a una discussione serrata su come far ripartire le idee e i progetti dopo questo strano stop.
Edizioni Precedenti
Vuoi entrare nella nostra Community?