Arte Report / XXI

La ricerca della natura terza Elia Cantori

Mappe °19


Articolo letto da 1105 persone


Il mondo è il libro, dove il senno eterno scrisse i proprii concetti

Tommaso Campanella, Poesie filosofiche (1596?), 1834, p. 11.

Per Bachelard la formazione dell’Io può seguire due vie antinomiche: per un verso il soggetto acquisisce gradualmente una razionalità astratta invertendo il flusso spontaneo delle immagini, depurandole di ogni sovraccarico simbolico; di converso si lascia trascinare da loro, le assimila, le rivive, per accedere a un vissuto poetico che attinge la sua pienezza nella rêverie. In entrambe le direzioni si sviluppa comunque un processo dialettico, ma nel primo caso tutto avviene sulla superficie esterna dell’immagine e il fine è quello di ridurre l’immagine ‘alla ragione’, nel secondo caso tutto avviene nelle profondità dell’Io e il fine è quello di assorbire dall’immagine intera carica di senso esistenziale che essa può trasmettere. Se vogliamo traslare questa dialettica nell’atto creativo, troviamo affinità di interesse a mio avviso con la metodologia e l’approccio di Elia Cantori. Anche per lui l’analisi dell’immaginario può effettuarsi sia per via negativa, col concorso di una scienza che ‘sente’ l’immagine piuttosto come ostacolo epistemologico, sia per via positiva, sotto forma di poetica generale, che concepisce l’immagine come un punto d’appoggio e insieme un punto di origine.

Dark Sun 2013, impressione luminosa su carta solare, cm 20×25

In questo senso per Cantori l’attività di concettualizzazione scientifica è da intendersi come una progressiva rettifica delle rappresentazioni per immagini, allo scopo di accostare sempre più la nuclearità dei fenomeni. Difatti la storia delle formazioni teoriche della ragione scientifica attesta che la costruzione di una vera rappresentazione richiede in via preliminare una totale dissoluzione delle immagini primarie, che immancabilmente finirebbero invischiate in una logica prescientifica. Per contro quelle stesse immagini sono straordinariamente stimolanti per l’immaginazione, la quale si presenta come esatto contrario della scienza in questa veste. La produzione onirica in effetti ci consente di individuare i processi affettivo-rappresentativi complessi che ci illuminano sul nostro potere creativo riguardo l’immagine. Quale sarà pertanto la scelta definitiva? Forse quella di una differente via di ricerca per la formulazione di una natura terza.

Untitled (Gunshot) 2015, impressione luminosa su carta fotosensibile, cm 45×34
Untitled (Studio) 2010, installazione fotografica, dimensione variabile
Untitled (Studio) 2010, installazione fotografica, dimensione variabile

Articoli Correlati


link to page

Architettura

- Mappe N°23
L’arte condivisa per riconnettersi al territorio

di Erica Massaccesi

link to page

Eventi

Fano laboratorio del contemporaneo

di Cristiana Colli

link to page

Arte Report / XXI

- Mappe N°22
Giù in fondo alla collina: Enrico Pierotti

di Andrea Bruciati

link to page

Arte / Culture

Endless Sunset a Peccioli

di Cristiana Colli

link to page

Rivista

- Mappe N°21
Mappe °21
link to page

Architettura

- Riqualificazione edilizia
Mini residenza sul porto
link to page

Architettura

- Anniversari
Cartoline vanvitelliane

di Carlo Birrozzi

link to page

Pensieri

Le mie Marche

di Ampelio Bucci

link to page

Eventi

- Rigenerazione sociale e urbana
Marzocca ReLab

di Cristiana Colli

link to page

Architettura

- Sound design
Il suono a tre dimensioni
link to page

Workshop

- Marzocca Re-Lab
1° Urban workshop

di Cristiana Colli

link to page

Architettura

- Mappe N°21
Natura tecnologia, sostenibilità

Vuoi entrare nella nostra Community?