nelle Marche
Con un’immagine aerea e un breve densissimo testo, Silvia Lupini coglie l’essenziale dell’Apocalisse sotto casa.
La devastazione di un’area lunga e larga decine di chilometri che ha azzerato colline, cambiato per sempre il paesaggio, cancellato paesi o parti di essi. Cose dell’altro mondo, cose viste al cinema – su tutti “The Impossibile” del 2012 – e poi, out of the blue, è arrivato lo tsunami di prossimità. Che abbatteva la serena, e anche un po’ consolatoria considerazione che certe cose succedono altrove, non qui – altri paesaggi, altre geografie, altri fusorari.
Eppure quel sinistro e angoscioso fuori sincrono che accorciava la distanza tra Senigallia e la Thailandia o l’Indonesia, lo si era già interiorizzato nel 2014 quando le strade improvvisamente sono diventate percorribili solo con i gommoni; quando il colore di fondo è diventato il marrone; quando le strade sono diventate depositi di macerie, dentro un paesaggio bombardato. Dall’acqua.
All’inizio del 2022 sono finalmente iniziati, dopo decenni di incomprensibile stallo, i lavori per la realizzazione delle vasche di espansione del fiume Misa. Una bella notizia.
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Arte / Culture
- Premio Ermanno Casoli 2022
Gli scarti diventano arte
di Marcello Smarrelli
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